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Fordongianus, chiesa di San Lussorio
Narrazione:
Col termine ‘agiografia’ si fa riferimento all’insieme di testimonianze che concorrono a definire la memoria della vita dei santi e dei culti che vengono loro tributati: testi scritti, immagini, epigrafi e monumenti.
Molte tra le chiese romaniche della Sardegna appartengono a pieno titolo a questa categoria di testimonianze e la chiesa di San Lussorio ne è un esempio significativo: nel lato sud dell’edificio troviamo, ancora murata, un’iscrizione che fa riferimento alla "Passio Sancti Luxurii".
Pare probabile che l’associazione di questo luogo alla ‘passione’ di San Lussorio fosse già attiva nel IV secolo e che il culto venisse praticato in un ambiente semi-ipogeo – la cosiddetta ‘cripta’ – originariamente destinato a funzioni funerarie o di culto differente e più antico.
A questo ambiente venne aggiunta, ad ovest, una piccola abside e il lato nord venne ampliato con un vano quadrato, destinato ad accogliere il monumento funerario del santo che inglobava una fossa terragna ritenuta la tomba del martire.
Attorno alla sepoltura di Lussorio venne poi realizzato un ambulacro (o camminamento) a forma di U che consentiva ai pellegrini di muoversi intorno al nucleo del luogo santo.
In tarda età vandalica, o nel primo periodo bizantino, il santuario fu ampliato, con l’aggiunta di un ambiente absidato e di un altare.
Nella prima metà del VII secolo l’edificio deve aver conosciuto una fase di abbandono e conseguente rovina, per poi essere successivamente ristrutturato con la realizzazione di una nuova aula di culto, dotata di una vasca battesimale da associare probabilmente a un piccolo battistero.
La realizzazione della chiesa romanica di San Lussorio, sotto il cui pavimento vi sono i resti dell’edificio bizantino, risale agli inizi del XII secolo.
Sin dalla fase costruttiva originaria l’edificio appare essere concepito con pianta ad unica navata voltata a botte con abside ad est.
Oggi danno testimonianza del primo impianto tratti murari sul lato nord e sull'abside.
Tra il 1250 e il 1270 la chiesa fu oggetto di una ricostruzione, a causa del crollo della copertura originaria e del muro sud e una copertura lignea andò a sostituire quella precedente in pietra.
Il portale gotico-catalano in facciata testimonia la sua realizzazione in età aragonese.
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Bibliografia:
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