I formaggi sardi sono amati e apprezzati in tutto il mondo, tuttavia, alcune specialità casearie dell’isola sono ancora poco conosciute.
La cultura enogastronomica della Sardegna è ancora oggi celebrata dalle popolazioni e culture di tutto il mondo. Complice la sua straordinaria varietà di prodotti e specialità, l’isola mediterranea conquista giorno dopo giorno con sapori intensi, tradizioni genuine e metodi di produzione ancora legati alla saggezza delle popolazioni più rurali.

Nella gamma di prodotti sardi, spicca senza dubbio la produzione casearia dell’isola, con i suoi celebri formaggi come il pecorino e la ricotta. Caratterizzati da sapori delicati, questi formaggi sono in grado di restituire tutta la complessità e le peculiarità della tradizione casearia della Sardegna.
Ogni formaggio dell’isola, difatti, racchiude in sé l’essenza di un territorio unico, variegato, ricco di tradizioni e biodiversità. In questo scenario, si inseriscono altri prodotti caseari, spesso meno conosciuti dal pubblico dei consumatori, ma altrettanto degni rappresentanti dei sapori unici del territorio sardo.
Formaggi sardi: le specialità meno note dell’isola mediterranea
Nonostante la popolarità di prodotti quali il pecorino, il Fiore Sardo o la ricotta di pecora, sono molti i formaggi locali poco conosciuti fuori dai confini dell’isola. La Sardegna, difatti, vanta la tradizione agropastorale più importante in Italia, con una produzione casearia annuale che supera qualsiasi altro luogo del Bel Paese. In questo scenario, sono molteplici i prodotti tipici spesso sottovalutati dal grande mercato i quali, invece, meriterebbero la giusta attenzione.

Tra questi, l’Axridda, ovvero il formaggio con l’argilla, rappresenta uno dei prodotti più antichi dell’isola. Si tratta di un formaggio caprino prodotto secondo antichissimi metodi di preparazione, protetto da uno strato di argilla durante i mesi di stagionatura. Il materiale restituisce alla pasta un sapore unico ed intenso. Nella lista segue la Casada, noto anche come ‘budino dei pastori’, prodotto solo con il colostro della pecora.
Non può mancare anche il caglio di capretto, considerato da molti come il vero antenato del formaggio moderno. Si produce utilizzando l’abomaso dell’animale, ovvero la parte finale dello stomaco, ripieno di una pasta acidula, ottenuta dal latte sotto l’azione di lieviti e batteri. Termina la lista dei formaggi sardi meno noti il Casu axedu, letteralmente cacio acido, visto il suo particolare sapore piccante e pungente. Si tratta di un formaggio a pasta molle, conservato in salamoia, prodotto con latte di capra e di pecora.