Se non si dovesse superare la visita di revisione per l’invalidità si dovrebbe rinunciare all’APE Sociale. In alcuni casi il pericolo è reale.
Possono fare domanda di APE sociale quattro categorie di cittadini tra cui gli invalidi con percentuale minima del 74%. Se la visita di revisione dovesse ridurre tale percentuale cosa accadrebbe?
Tra gli scivoli di pensionamento dedicati agli invalidi troviamo l’APE Sociale. Più che una vera e propria pensione siamo dinanzi ad un’indennità che accompagna fino al raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia. Di conseguenza presenta dei limiti come, ad esempio, l’assenza di tredicesima fino ai 67 anni e la soglia massima di 1.500 euro come importo massimo dell’assegno mensile.
Per accedere a questa misura, come detto, bisognerà essere invalidi con percentuale minima del 74%. In alternativa lo scivolo è concesso anche ai caregiver da almeno sei mesi, agli addetti ai lavori gravosi e ai disoccupati. Oltre la categoria di appartenenza l’APE Sociale richiede anche la soddisfazione di due requisiti, quello anagrafico di 63 anni e cinque mesi di età e quello contributivo di 30 o 36 anni.
Può capitare che dopo la domanda di APE Sociale il richiedente non superi la visita di revisione dell’invalidità oppure che venga attribuita dalla commissione una percentuale inferiore al 74% dato un miglioramento delle condizioni di salute. Quali sarebbero le conseguenze?
L’APE Sociale è uno scivolo che nasce con l’intenzione di offrire una tutela ai cittadini che non hanno ancora maturato i requisiti di pensionamento classici ma che si trovano in condizioni di disagio lavorativo, sociale oppure economico. Ecco perché tra i richiedenti ci sono gli invalidi civili con riconoscimento di invalidità minimo al 74%.
Qualora al momento della decorrenza dell’APE Sociale lo status non dovesse risultare più valido o venisse meno allora il diritto alla misura decadrebbe. Significa che chi ha fatto domanda potrebbe perdere il beneficio qualora la visita di revisione dell’invalidità non fosse superata prima di ricevere il primo rateo pensionistico.
Nei mesi che decorrono tra la richiesta di APE Sociale e la prima erogazione, dunque, il diritto potrebbe decadere mentre se lo status viene meno successivamente – quando già si è iniziato a percepire l’assegno mensile – allora non ci sarà il pericolo di perdere la misura. Ricordiamo che la domanda di APE Sociale potrà essere inoltrata in ogni momento dell’anno ma dal 1° luglio in poi non si avrà la certezza di ricevere la prestazione. Dipenderà dalle risorse che avanzeranno in base alle richieste pervenute nella prima parte dell’anno.
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