Università, 1,5 milioni per 30 dottorati dalla Fondazione Lilly: “Investiamo in giovani talenti per migliorare SSN”

La Fondazione Lilly ha scelto di scendere in campo attivamente in un ambito importante come quello dell’università destinando 1,5 milioni di euro per 30 dottorati di ricerca.

Sostenere la ricerca scientifica rappresenta il mezzo migliore per cercare di dare un sostegno concreto alla medicina e aumentare così la possibilità di guarire da malattie che fino a qualche tempo fa erano considerate gravissime o quasi una condanna a morte al momento della diagnosi. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso un duplice filone, puntare sulla diagnosi precoce sottoponendosi a controlli costanti e periodici, ma allo stesso tempo aiutare i tanti ricercatori che operano nel settore per cercare di individuare metodi di cure efficaci, in grado di migliorare anche la qualità di vita del paziente.

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La Fondazione Lilly si impegna a sostegno della ricerca scientifica – Chieseromanichesardegna.it

Consapevole di quanto questo sia fondamentale per ognuno di oi, la Fondazione Lilly ha scelto di impegnarsi attivamente donando ben 1,5 milioni alle università, che potranno essere utilizzati per finanziare 30 dottorati di ricerca. Si potrà in questo modo formare una nuova generazione di medici che sarà a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale, così da dare maggiore speranza anche a chi decide di rivolgersi loro in caso di una grave patologia.

L’impegno della Fondazione Lilly per le università a sostegno della ricerca

La Fondazione Lilly è da tempo impegnata nel sostenere iniziative progettate per migliorare la salute pubblica e rafforzare la ricerca scientifica, per questo ha ora scelto di destinare più di 1,5 milioni di euro nella formazione avanzata e nella costruzione di competenze in questo ambito. Come riporta La Presse, il piano ha una durata decennale ed è denominato ’30×30′, volto a finanziare 30 dottorati di ricerca in 30 università italiane nei prossimi dieci anni.

Il progetto parte dalla consapevolezza della necessità di sostenere le università e chi desidera formarsi in un settore cruciale come quello sanitario. Si punterà a privilegiare diversi approcci strategici, così da soddisfare i bisogni del numero maggiore di persone. Al centro dell’attenzione ci saranno modelli di co-finanziamento, riduzione delle disuguaglianze territoriali, accesso precoce all’innovazione terapeutica, digitalizzazione dei processi e partnership pubblico-private per l’efficienza del sistema.

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Sostenere la ricerca aumenta le possibilità di guarigione per molte malattie – Chieseromanichesardegna.it

Dare un sostegno a diversi atenei presenti sul territorio significa aiutare pazienti provenienti da ogni parte d’Italia e valorizzare talenti che vorrebbero dare un contributo nel settore, ma rischiano di restare fuori per mancanza di fondi. “L’obiettivo è dare tutti gli strumenti e i migliori talenti per innovare il nostro Servizio sanitario. Questo può renderlo ancora più equo, accessibile e sostenibile, il tutto esportando le migliori pratiche italiane in tutto il mondo e garantendo una prospettiva di sostenibilità non solo economica, ma anche sociale alla nostra sanità pubblica” – sono state le parole di Federico Villa, direttore generale di Fondazione Lilly all’agenzia di stampa.

Chi avrà modo di ottenere il dottorato potrà avvalersi del supporto di colleghi che operano oltre i nostri confini e ampliare le sue conoscenze. I ricercatori saranno così disponibili anche a livello globale, usufruendo di un processo di formazione più ricco. “Il sistema sanitario italiano è sotto pressione, e noi abbiamo voluto aiutarlo modernizzandolo e rendendolo più sostenibile supportando questi 30 dottorati per giovani italiani che andranno in 30 università con un investimento di 1,5 milioni di euro per trovare soluzioni o idee su come portare il sistema ad affrontare i prossimi 50 anni. Per questo noi abbiamo voluto fare la scelta di andare con giovani talenti italiani che rimangano qui nel Paese per fare ricerca sul sistema italiano” – ha riferito il presidente Elias Khalil.

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Ricerca e diagnosi precoce devono andare di pari passo – Chieseromanichesardegna.it

A gestire le attività nel triennio 2025-2028 sarà un advisory board. Questo sarà composto da rappresentanti del mondo accademico, istituzionale e industriale, con il compito di far partire i primi 20 dottorati, oltre a definire accordi con università e IRCSS e le collaborazioni con gli enti interessati. Si punta inoltre a privilegiare, come riferito dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il biopharm, farmaco che vuole essere a misura di persona, così da dare a ogni paziente quello che si ritiene davvero sia più adatto.

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