Il Duomo di Cagliari ha diverse meraviglie anche al suo interno, dove si conservano diverse opere d’arte davvero incredibili.
Parlando del ricco patrimonio di luoghi di culto in Sardegna, pieno di fascino e di bellezze sia interne che esterne, non si può non menzionare la Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Cecilia, ovvero il Duomo di Cagliari, vero e proprio punto di riferimento del cristianesimo nel capoluogo sardo.
Negli ultimi giorni del 2024, come uno dei santuari giubilari di punta dell’isola, al Duomo di Cagliari è avvenuto un pellegrinaggio ed il consueto rito dell’apertura della “porta Santa”, dando così il via al “Giubileo della Speranza” a seguito del rito principale effettuato da Papa Francesco al Vaticano.
Il Duomo di Cagliari, per quest’anno, acquista dunque un ruolo importantissimo, ma la sua bellezza e maestosità sono sempre sotto gli occhi di tutti; oltre ad essere un edificio architettonicamente stupendo, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Cecilia contiene al suo interno anche un patrimonio artistico davvero inestimabile, con opere che testimoniano diversi periodi artistici.
Prima di entrare nello specifico del patrimonio artistico conservato all’interno del Duomo di Cagliari, qualche cenno storico su questo importante e meraviglioso luogo di culto. La costruzione della Cattedrale di Santa Maria Assunta a e Santa Cecilia risale al XIII secolo, quando i pisani (in seguito all’insediamento stabilito sul colle “Castel di Castro”) decisero di erigere un edificio che ricordasse il duomo presente nella loro città d’origine.
Nel corso degli anni sono stati effettuati diversi interventi e, di fatto, lo stile romanico pisano è andato via via ad unirsi ad altri segni architettonici; nonostante questo, l’impianto originale consistente nelle tre navate con transetto è rimasto sostanzialmente invariato fino ad oggi. Come detto, oltre ad essere oggetto d’interesse degli storici dell’arte per le sue fattezze, il Duomo di Cagliari conserva al suo interno un patrimonio artistico davvero molto ricco.
Tra le varie opere conservate all’interno della Cattedrale di Santa Maria Assunta a e Santa Cecilia troviamo, come ricorda Idese, il pergamo di Guglielmo (1159-1162), la “Madonna nera” (XIV secolo circa), il Retablo dei Beneficiati (1527-1530), il Monumento funebre a Martino il Giovane (1673-75), l’altare di Sant’Isidoro (1676-1682) e gli altari marmorei di S. Michele (1727) e S. Cecilia (1780). Tutte queste opere testimoniano, tra donazioni e commissioni, l’evoluzione dello stile artistico in Sardegna; ad esempio, il Monumento funebre a Martino il Giovane, realizzato dallo scultore Giulio Aprile, risulta il primo altare marmoreo barocco realizzato nell’isola.
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