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Sei triste e hai voglia di un piatto che ti scaldi il cuore? Devi provare assolutamente la zuppa gallurese ma, attenzione: c’è l’inganno!

Una sola soluzione per scacciare via i brutti pensieri: sedersi a tavola e gustare la zuppa gallurese. Un primo piatto che nutre anche l’anima.

Molteplici le ricette provenienti dalla Sardegna, ma mai come la zuppa gallurese. Un primo piatto che coccola, avvolge con il suo calore e sapore. Di origine contadina, una ricetta definita ‘povera’ proprio per l’utilizzo di ingredienti semplici, magari in avanzo. Ebbene, al contrario, la si considera una pietanza ricca.

Sei triste e hai voglia di un piatto che ti scaldi il cuore? Devi provare la zuppa gallurese ma, attenzione: c’è l’inganno! (Credits: Instagram @ricettedisardegna) – chieseromanichesardegna.it

Sostanziosa e prelibata, chiunque ne va pazzo, soprattutto perché ristora l’umore. Nonostante il prezioso pasto, intorno ad esso si snoda un piccolo mistero derivante dal nome. Infatti, originariamente, si usava ‘suppa cuata’ per definire tale bontà ovvero ‘zuppa nascosta’. Tuttora è ignoto cosa dovesse celare.

Attraverso la ricetta, forse, si perverrà ad una risposta. Perfetta per quelle serate uggiose, malinconiche, assaliti da quel grigiore che appanna persino le emozioni. Con la zuppa gallurese ci si risveglierà al primo boccone, lasciandosi travolgere dal ritmo del gusto, così appagante e intrinsecamente vitale.

La ricetta della zuppa gallurese: esplosione di gioia

Il palato si ravviva, un nuovo colorito sul volto e il cuore felice. Questi gli effetti che può dare il cibo, non a caso tra i più bei piaceri della vita. Ma, tra tutti, lei: la zuppa gallurese. Naturalmente si aggiungono anche altre tipologie di ricette, tipiche sarde o, quantomeno, realizzate con ingredienti locali.

La ricetta della zuppa gallurese: esplosione di gioia (Credits: Instagram @igers_sardegna) – chieseromanichesardegna.it

Si menzioni, a titolo di esempio, la lasagna al ragù con il pane carasau in luogo della pasta sfoglia. Per cambiare un po’, la zuppa è perfetta. Ma ecco l’inganno: non si tratta della classica minestra corposa, come la si potrebbe immaginare, perché assomiglia di più a una lasagnetta, preparata con pane raffermo, brodo e formaggio.

INGREDIENTI (DOSI PER 6 PERSONE):

  • 500 g carne mista (pecora e agnello);
  • 300 g Panedda (tipo di formaggio);
  • 270 g pane raffermo;
  • 260 g Gran Campidano (tipo di formaggio);
  • 1  sedano;
  • 1 carota;
  • 1 cipolla;
  • 1 l di brodo;
  • q.b. sale;
  • q.b. pepe.

PROCEDIMENTO:

  1. Preparare il brodo di carne la sera prima – qualora si volessero anticipare i tempi – con carne mista, sedano, carota e cipolla.
  2. Adesso grattugiare le due varietà di formaggio in una ciotola, aggiungere un pizzico di pepe nero, mescolare e tenere da parte.
  3. Predisporre una pirofila e, intanto, tagliare il pane a fette dallo spessore di 1 cm circa. Ora comporre gli strati, alternando formaggio/pane (4 strati di pane e completare con quest’ultimo).
  4. Con una forchetta bucherellare le fette di pane in superficie, infine versare sopra il brodo piano piano affinché si assorba. Si concluda con un altro strato di formaggio.
  5. Preriscaldare il forno a 200° dopodiché infornare e lasciare cuocere per circa 30 minuti – aspettare che il brodo evapori e si formi una bella crosta croccante. Pronta, si lasci riposare e servire.

Preferire attendere 20 minuti prima del taglio di modo che le fette della ‘zuppa’ risultino compatte, inoltre, nel caso di difficile reperibilità casearia, anche la provola o il caciocavallo vanno benissimo. Una vera ‘bomba’ culinaria che riaccenderà il sorriso sulle labbra.

Camilla Marcarini

Sono Camilla Marcarini e sono una redattrice/grafica. Sono nata a Milano, classe '92. Attualmente studentessa presso la Facoltà di Scienze dei Servizi Giuridici, ho cominciato a scrivere nel 2018 per un blog dedicato al beauty. Appassionata di gossip e tv, collaboro con numerosi siti per il web, anche in qualità di grafica.

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