In Sardegna è stata presa una decisione importante ma inevitabile che coinvolge i lavoratori, ecco quali sono le motivazioni.
L’estate è ormai entrata nel vivo, non può che essere un periodo che impone la massima attenzione sulla Sardegna, come ogni anno meta scelta da tantissimi turisti per le loro vacanze. Del resto, la regione ha un mare fantastico, che ci invidia gran parte dell’Europa, per questo è normale che tanti facciano il possibile per approdare sull’isola. Proprio in questi giorni è entrata in vigore una decisione importante che coinvolge i lavoratori della zona, costretti inevitabilmente a cambiare i propri piani.

Certamente dover fare una variazione anche consistente potrebbe non piacere a tutti, soprattutto a chi ha un atteggiamento metodico e non ama alcuna modifica alle carte in tavola, specialmente se a stretto ridosso. In realtà, in questo caso la scelta punta alla tutela di tutti, non è detto sia così negativa.
Decisione importante per i lavoratori della Sardegna: cosa cambia
Ma quale sarebbe questa decisione presa che cambia in maniera inesorabile il destino e i piani dei lavoratori della Sardegna? Il riferimento è a una presa di posizione da parte della Regione, consapevole di come l’estate sia appena iniziata, almeno a livello di calendario, ma con temperature che già da qualche tempo hanno toccato livelli stellari. E, inevitabilmente, l’isola è una delle zone più colpite con la colonnina di mercurio che in maniera praticamente costante supera i 40 gradi.
Sopportare questa situazione è certamente difficile, le uniche persone a trovare parzialmente sollievo sono quelle che hanno la possibilità di usufruire dell’aria condizionata, quindi chi ha la fortuna di operare in un ufficio. Ben diverso è invece quanto sta affrontando chi si trova all’aperto, costantemente sotto il sole, anche nelle ore più calde della giornata, già pesanti di natura per tutti, a maggior ragione se si deve portare a termine un compito manuale e faticoso.

Il provvedimento preso dall’istituzione è già entrato in vigore e lo sarà fino al 31 agosto, per questo rappresenta una strenua presa di posizione volta a proteggere la salute di tutti, consapevoli di come questo clima possa generare malesseri, soprattutto se si hanno già problemi di salute. Fino al 31 agosto sarà quindi vietato in Sardegna lavorare all’aperto nelle ore centrali della giornata, dalle 12.30 alle 16, nei giorni in cui il rischio da caldo viene classificato come “alto”.
L’ordinanza — in vigore con effetto immediato — riguarda in particolare il settore agricolo, florovivaistico ed edilizio, ed è modulata sulla base della mappa interattiva del rischio fornita dal portale nazionale Worklimate.it, sviluppato dal CNR in collaborazione con Inail. Il provvedimento porta a cercare di evitare in un’ottica preventiva tragedie sul lavoro in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo già da qualche giorno.
ll divieto, è bene precisarlo, si applica solo nei giorni in cui la mappa segnala livello “alto” di rischio termico per attività fisiche intense all’aperto. Sono invece esclusi dall’ordinanza i lavoratori della pubblica amministrazione, i servizi essenziali, la Protezione civile e gli interventi di pubblica utilità, compresa l’agenzia Forestas.