San Pietro di Sorres è una chiesa dal fascino unico: le tappe della sua storia, dall’abbandono al recupero arrivando al laboratorio interno di oggi.
Continua il nostro viaggio fra storia e curiosità delle chiese più fascinose e importanti della Sardegna, una regione ricchissima non soltanto di meraviglie naturali, ma anche di cultura, architettura e luoghi di culto. Edificata nel XII secolo, la chiesa di San Pietro di Sorres si trova nel territorio del comune di Borutta, un piccolo centro del Meilogu in provincia di Sassari.

La chiesa, nominata monumento nazionale a partire dal 1894, si erge su un colle di origine vulcanica: un luogo suggestivo che dona ancora più fascino ad una composizione architettonica davvero bellissima.
Eppure, nonostante oggi, come detto, la chiesa di San Pietro di Sorres sia considerata monumento nazionale, la sua storia non è stata sempre gloriosa o lineare: ripercorriamo le tappe più importanti del luogo di culto, dall’abbandono al recupero e fino al laboratorio che oggi si svolge al suo interno.
San Pietro di Sorres: il declino con gli aragonesi, il recupero e i progetti recenti
Dopo l’edificazione del XII secolo, che ha dato alla chiesa lo stile architettonico romanico molto presente in tutta la Sardegna, il declino della cattedrale di San Pietro di Sorres parte dal XIV secolo. Questo periodo travagliato fu causato dalla presenza degli aragonesi, con la città di Sorres che venne rasa al suolo (distruzione dalla quale venne risparmiata solo la cattedrale e la vicina canonica) e i suoi abitanti dovettero fuggire nei centri vicini, tra cui Borutta, che divenne residenza del vescovo.

A seguito di ciò, la diocesi di Sorres fu soppressa e incorporata, ad inizio del Cinquecento, a quella di Sassari; la cattedrale fu abbandonata progressivamente, fino addirittura al 1947, anno in cui venne scelta come luogo di fondazione di un monastero benedettino in Sardegna. Fortunatamente, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso sono iniziati i lavori di restauro, con un grande complesso formato dall’ex cattedrale (poi chiesa abbaziale e il monastero in stile neoromanico.
A partire dal 1970, all’interno di quello che era ormai diventato un monastero, iniziò a svolgersi un particolare laboratorio di restauro del libro, un punto di riferimento importante per tutta la Sardegna e diretto da Don Gregorio Martin. Nel ’74 tutto il complesso diventa Abbazia: oggi San Pietro di Sorres continua a svettare nella zona, risultando un punto di riferimento per la cultura e la fede della Sardegna.