Un contributo a fondo perduto permette di ridurre i consumi di energia in casa riuscendo a risparmiare oltre 700 euro in un anno in bolletta.
I prezzi di luce, gas e acqua impensieriscono gli italiani. Gli importi in bolletta hanno di nuovo raggiunto livelli molto alti tanto da causare molte inadempienze. Il Bonus una tantum del Governo da 200 euro non basta per aiutare le famiglie nel tempo.
Un aiuto oggi non significa risolvere un problema che continua a ripresentarsi periodicamente. Il Governo in seguito agli aumenti dei prezzi delle materie prime ad inizio 2025 e l’arrivo di bollette esagerate ai cittadini ha deciso di raddoppiare il Bonus bollette erogando un contributo da 200 euro alle famiglie con ISEE entro i 25 mila euro valido per il secondo trimestre 2025.
Un aiuto economico che permetterà di tirare un sospiro di sollievo ma il problema potrebbe ripresentarsi. Cosa fare, dipendere dalle misure del Governo sperando che vengano sempre attivate in caso di necessità? Per alleggerire l’onere delle fattura bisognerebbe riuscire a ridurre i consumi notevolmente. Una soluzione è l’installazione di un impianto fotovoltaico. Si possono risparmia oltre 700 euro all’anno con l’autoconsumo se si installa anche una batteria di accumulo. L’investimento è oneroso ma fortunatamente c’è modo di ridurlo.
Esiste un contributo PNRR dedicato a chi vive in piccoli comuni che punta ad incentivare la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili. Una misura inserita nel Decreto CACER del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 2024 e confermata nel 2025 ma nota a pochi cittadini. Il MASE sta trattando con l’UE per ampliare la platea dei beneficiari coinvolgendo i Comuni fino a 30 mila abitanti, nel frattempo ha prorogato al 30 novembre 2025 i termini per fare domanda di accesso al contributo.
Possono inoltrare la richiesta i cittadini residenti in Comuni con meno di 5 mila abitanti che sostengono l’investimento per la realizzazione di un impianto fotovoltaico con potenza fino a 1 MW inserito in una CER. Il contributo copre le spese effettuate per realizzare l’impianto che sfrutta fonti rinnovabili e per l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo. La copertura massima dell’incentivo è del 40% con massimali differenti in base alla potenza dell’impianto.
Oltre al contributo i richiedenti che consumeranno l’energia prodotta dalle CER potranno approfittare di un ulteriore incentivo per 20 anni ossia 0,11 euro/kWh per le Comunità Energetiche Rinnovabili e 0,10 euro/kWh per i Gruppi di autoconsumo. La domanda di accesso alla misura si inoltra tramite portale Sistemi di Produzione e Consumo del GSE (SPC).
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