La normativa prevede delle sanzioni per liberi professionisti titolari di Partita Iva che non rispettano specifici obblighi legati all’emissione della fattura.
Le imprese e i liberi professionisti titolari di Partita Iva hanno l’obbligo di emettere fattura seguendo quanto previsto dalla normativa. Chi non rispetta quest’obbligo rischia delle pesanti sanzioni che possono, in alcuni casi, anche arrivare a 2mila euro.

La maggior parte delle imprese e dei professionisti deve emettere fattura elettronica, il sistema introdotto dal 2019 che l’invio dei documenti attraverso il Sistema di Interscambio, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Capiamo nel dettaglio quali sono le sanzioni previste dalla legge italiana nei casi di emissione tardiva o per la mancata emissione della fattura.
Fatture, le sanzioni previste per tardiva o omessa fattura
Emettere la fattura rispettando le tempistiche e le modalità previste dalla legge è di fondamentale importanza per i liberi professionisti e le imprese. In caso contrario, come abbiamo accennato nel precedente paragrafo, possono scattare pesanti sanzioni.

In particolare, per le transazioni che sono rilevanti ai fini Iva, la sanzione per i trasgressori ha un importo pari al 70% dell’imposta non documentata correttamente. In caso di fattura non emessa che, però non ha inciso sulla liquidazione dell’Iva, l’importo della sanzione può variare, in base alla gravità della violazione da un minimo di 250 ad un massimo di 2mila euro. La stessa sanzione viene comminata anche in caso di fattura emessa tardivamente, ossia non entro i limiti fissati per la liquidazione dell’Iva.
Viene considerata non emessa anche una fattura che non viene emessa in formato elettronico da tutti i professionisti per cui vale quest’obbligo. Tali documenti, difatti, devono transitare sempre attraverso il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate
Anche per il committente o il cessionario, ossia coloro che ordinano un lavoro o una prestazione al titolare di Partita Iva, rischiano delle sanzioni nel caso di servizi per i quali non è stata emessa regolare fattura. In questi casi l’importo della sanzione corrisponde al 70% dell’imposta con un minimo di 250 euro. Per evitare ripercussioni il committente o il cessionario deve sempre comunicare all’Agenzia delle Entrate la mancata ricezione della fattura entro 90 giorni dalla data entro la quale il documento doveva essere emesso.
I titolari di Partita Iva possono rimediare alla mancata o tardiva emissione di una fattura avvalendosi del ravvedimento operoso strumento che permette di pagare sanzioni ridotte. La riduzione si basa sulla tempistica del ravvedimento operoso rispetto alla data entro cui la fattura doveva essere emessa.