Matrimonio in Sardegna, c’è una tradizione imprescindibile che ora sta scomparendo: gli sposi come la prenderanno?

Chi è stato almeno una volta a un matrimonio in Sardegna avrà notato una tradizione particolare diffusa da anni, ma che ora sta scomparendo, ecco perché.

Esistono delle situazioni che ci troviamo a vivere anche più di una volta nella nostra vita, pur non essendone coinvolti in prima persona, che possono consentire di venire a conoscenza di una serie di tradizioni di cui non si era a conoscenza. Essere sorpresi può essere quindi naturale, non è detto che non si possa restare conquistati e scegliere poi di agire allo stesso modo. Basti pensare a quanto accade in un matrimonio in Sardegna, dove è previsto da tempo qualcosa di davvero antico, portato avanti ancora oggi e a cui gli sposi che scelgono di pronunciare il fatidico sì sull’isola.

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In ogni matrimonio in Sardegna c’è una tradizione imprescindibile – Chieseromanichesardegna.it

Si tratta di qualcosa che raramente vediamo nel resto del nostro Paese, ma che nasce ovviamente con l’obiettivo fondamentale che si vuole portare avanti quando due persone si sposano, ovvero un’unione felice. Ovviamente per far sì che questo possa accadere dovrebbero verificarsi alcune condizioni ben precise, in caso positive lo spirito di tutti i presenti non può che essere migliore. Nell’ultimo periodo questa consuetudine si sta però perdendo, cosa che non può che dispiacere a molti.

La tradizione tipica di ogni matrimonio in Sardegna sta scomparendo

Ma quale sarebbe questa tradizione che si porta avanti da anni tipica di ogni matrimonio in Sardegna, ma che sembra stia scomparendo quasi del tutto? Il riferimento è a quella che viene definita Sa ‘ratzia, ovvero la rottura di un piatto al passaggio della sposa, portata avanti con un obiettivo ben preciso e importante per gli sposi. Nel piatto possono essere presenti simboli di festa e leccornie: riso, grano, petali di fiori, foglie e confetti, mandorle, monetine, dolcetti e caramelle.

Il gesto viene fatto in genere quando gli sposi arrivano nel luogo del loro ricevimento, pensando che gli oggetti nel piatto possano simboleggiare ricchezza, serenità e benessere. La risposta al rito permette di capire come potrebbe andare l’unione, a seconda di cosa succede dopo il lancio. Qualora il piatto non dovesse rompersi, c’è chi pensa che questo possa essere un presagio di sventura o un futuro incerto per gli sposi e la loro vita nuziale.

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In Sardegna si usa rompere un piatto il giorno delle nozze – Chieseromanichesardegna.it

Questa tradizione è tuttora ancora vivissima in Gallura e nella Baronia, anzi i bambini che assistono alla cerimonia sanno che al suono di cocci rotti seguirà sempre una corsa tra le gambe degli invitati e degli sposi per accaparrarsi le caramelle e le monetine che il piatto conteneva. Pensare di porre fine a tutto questo per alcuni sembra essere impossibile, invece è quello che sta accadendo, generando non poco dispiacere in molti.

Il sindaco di Olbia, Settimo Nezzi, ha infatti scelto di vietare la rottura del piatto in occasione di ogni matrimonio in Sardegna. Pur sapendo come questo potesse generare malcontento, ha giustificato la sua presa di posizione a questioni di “decoro urbano, sicurezza, incolumità delle persone” a causa del poco tatto dei festeggianti nel non ripulire i sagrati delle chiese o lo spazio in via Dante davanti al palazzo del Municipio.

Ci sono inoltre dei rischi a cui si potrebbe andare incontro, che il primo cittadino ha messo in evidenza, ovvero “la possibilità di ferirsi e tagliarsi con i cocci”. Almeno per ora, però, in gran parte della regione tutto procede come un tempo.

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