L’unicum della scultura medievale sarda nella chiesa di San Michele

La Chiesa di San Michele contiene un unicum per tutta la scultura medievale sarda: ecco di cosa si tratta, opera stupenda.

Il nostro viaggio alla scoperta di tutte le curiosità sulle chiese della Sardegna ci porta nuovamente nella provincia del Sud dell’isola, nello specifico a Siddi: qui, situata nella sub regione storica della Marmilla (al confine fra la provincia di Oristano e il Sud Sardegna) troviamo la Chiesa di San Michele, in stile romanico e risalente al XIII secolo.

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L’unicum della scultura medievale sarda nella chiesa di San Michele (credits: screenshot YouTube @telecostasmeralda) – chieseromanichesardegna.it

Come tanti altri luoghi di culto dell’isola, la Chiesa di San Michele è un vero e proprio gioiello di architettura; conosciuta dagli abitanti del posto anche col nome di “Santu Miali”, è una delle più piccole di tutta la Sardegna e anche uno dei rari esempi di chiese a binavata in tutta l’isola.

Insomma, senza dubbio questa chiesa, punto di riferimento per Siddi e tutta la zona circostante, è un luogo assolutamente da visitare, sia per gli storici dell’arte che per tutti i turisti; al suo interno, tra le altre cose, troviamo tra l’altro un elemento davvero importantissimo, un unicum per la scultura sarda risalente al Medioevo.

Le unicità della Chiesa di San Michele a Siddi, in Sardegna

Come detto, la Chiesa di San Michele ha due navate, che la rendono però asimmetrica: in quella settentrionale troviamo un abside, ma a spiccare, all’interno della chiesa, è sicuramente l’architrave, un unicum di scultura grazie alle cinque figure antropomorfe scolpite in rilievo.

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Le unicità della Chiesa di San Michele a Siddi, in Sardegna (credits: screenshot YouTube @telecostasmeralda) – chieseromanichesardegna.it

Questo fregio mostra le figure, con arti piuttosto esili e spalle larghe, entro quattro riquadri; con molta probabilità, la prima figura (capovolta) identifica Lucifero, mentre le ultime due, anche dato il loro intreccio, potrebbero essere Adamo ed Eva. Le restanti due dovrebbero stare a identificare l’arcangelo Michele, a cui la chiesa è intitolata, e l’altra (più grande) direttamente Dio padre. Un’altra interpretazione, invece, associa la figura capovolta alla morte, con un rimando allegorico già presente in movimenti preistorici; con questa interpretazione, i due personaggi vicini potrebbero essere invece dei danzatori rituali.

A partire dall’Ottocento, ma soprattutto nel Novecento, la chiesa è stata oggetto di studi da parte di diversi esperti di Storia dell’Arte; da sottolineare, all’interno della Chiesa di San Michele, anche la presenza di due statue lignee dedicate al santo, posizionate nelle due nicchie dell’ altare litico. Un luogo davvero splendido, che vale la pena di essere visitato da esperti e non.

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