Con la Legge 104 anche ai caregiver è concesso ristrutturare la propria abitazione approfittando di agevolazioni. Scopriamo come.
Per ristrutturare casa si devono spendere migliaia e migliaia di euro e ad oggi nessun aiuto è realmente efficace per permettere a tutti i cittadini di rinnovare la propria abitazione. Questo perché sono previste solo le detrazioni con il rimborso di parte delle spese negli anni. Eppure se possibile bisogna approfittarne perché non sappiamo fino a quando i Bonus saranno attivi.

La Legge 104 permette di usufruire di agevolazioni e benefici di varia natura. I vantaggi più noti sono quelli sul lavoro con i permessi di tre giorni al mese, il congedo straordinario e il trasferimento nella sede più vicina alla residenza del disabile. Poi ci sono anche le agevolazioni fiscali molto richieste dai titolari di 104 e caregiver che li hanno a carico. Parliamo delle detrazioni per l’acquisto di sussidi informatici o dell’auto, ad esempio, o dell’IVA al 4%.
Pochi ricordano, però, che sono attivi aiuti anche per ristrutturare casa. Permettono di recuperare parte della spesa sostenuta per rendere l’abitazione a misura di disabile. la propria casa dovrebbe essere un luogo sicuro, confortevole e pratico ma per chi soffre di una minorazione può diventare un ambiente pericoloso o poco funzionale. Va adattata, dunque, per viverci serenamente.
Legge 104 e Bonus per ristrutturare casa, accesso anche per i caregiver
Il Bonus per i titolari di Legge 104 e caregiver prevede una detrazione del 75% per gli interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche. Come detto il Bonus può essere richiesto sia dal disabile per la propria abitazione sia dal familiare che se ne prende cura a condizione che conviva con l’interessato.

Per ottenere la detrazione, poi, sarà necessario che gli interventi effettuati rientrino tra quelli ammessi. Costruzione di rampe, modifiche delle scale, installazione di piattaforme elevatrici, installazione di ascensori sono alcuni dei lavori che danno diritto all’agevolazione. In generale sono ammessi gli interventi che agevolano gli spostamenti della persona con disabilità e che rispettano le prescrizioni tecniche vigenti (Decreto Ministeriale 236/1989) certificate da un tecnico abilitato.
A differenza degli altri Bonus edilizi, quello per l’abbattimento delle barriere elettroniche prevede la ripartizione della detrazione in cinque anni e non dieci con rate di pari importo. Ogni pagamento dovrà essere effettuato con mezzi tracciabili o l’agevolazioni non verrà concessa. La spesa si riporterà nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo rispetto quello del pagamento degli interventi. Per le spese sostenute nel 2025, dunque, bisognerà aspettare il modello 730 2026.