La salute delle piante può dipendere da un importante fattore legato al terriccio utilizzato: è sufficiente conoscerlo e rimediare per farle vivere più a lungo.
La stagione primaverile è quella in cui la natura appare al massimo del suo splendore. Complici le temperature che tornano ad essere miti e il sole che splende, gli angoli verdi della città e le campagne si colorano di vita tra fiori, prati e alberi.

Non è raro dunque, ritrovarsi in un negozio di fronte ad una vasta scelta di piante fiorite e non, con la voglia di portarne una grande quantità in casa propria. Da posizionare in giardino, sul terrazzo o anche in un piccolo balcone, diventano uno splendido elemento decorativo, oltre che un bellissimo hobby.
Queste creature permettono di allenare il proprio pollice verde con il giardinaggio e necessitano di grandi cure ed attenzioni per poter vivere sane e a lungo. Non sempre è facile vederle prosperare e basta pochissimo, al contrario, per farle deperire in breve tempo.
Ogni specie ha le sue particolari esigenze, che spaziano dalla corretta esposizione al sole alla giusta irrigazione. Troppo spesso però, viene trascurato un dettaglio importantissimo, responsabile in gran parte della salute della pianta stessa. Analizzando questo fattore legato alla terra è possibile salvarla da una fine certa.
Come salvare le piante grazie al terriccio: un particolare che fa la differenza
Un bravo giardiniere sa bene quanto l’habitat della pianta possa influire sul suo benessere. Un’attenzione particolare merita il terriccio, ossia il luogo in cui le radici crescono e attraverso il quale ottiene le sostanze nutritive necessarie. Quando una pianta non è in salute è possibile riconoscere particolari segnali.

Le foglie ingiallite, la debolezza rispetto allo sviluppo di malattie ed una crescita ridotta possono essere conseguenze di un pH del terreno non adeguato. La sua misurazione è imprescindibile se si desidera che l’esemplare prosperi a lungo.
La classificazione del pH consente di stabilire se la terra è: fortemente acida, acida, debolmente acida, neutra, alcalina o fortemente alcalina. Tutti valori che indicano la disponibilità di microelementi e nutrienti in essa disponibili. Non esiste una categoria migliore, poiché ogni tipologia di pianta predilige una caratteristica piuttosto che l’altra.
Quello che si può fare però, anche senza complesse strumentazioni professionali, è effettuare dei semplici test casalinghi che possono aiutare ad orientarsi nella scelta del giusto terriccio. Uno dei metodi più semplici è quello del bicarbonato, grazie al quale si può capire se la terra è più vicina all’alcalinità o all’acidità.
Sarà sufficiente attrezzarsi con due contenitori, all’interno dei quali inserire delle piccole porzioni di terriccio. Questo dovrà essere poi bagnato con qualche goccia di acqua distillata. Non resterà che aggiungere in uno due cucchiaini di bicarbonato e nell’altro dell’aceto.
Nel caso in cui il bicarbonato produca delle bollicine, il terreno sarà prettamente acido. Se questa reazione dovesse verificarsi invece con l’aceto, vorrà dire che il terreno è alcalino. Un gesto semplice ed efficace che consentirà di fare un passo in più verso un giardino rigoglioso ed eterno.