La ceramica sarda racconta la vera anima della Sardegna attraverso forme e colori: ecco spiegati i motivi per cui è così speciale e unica
L’arte della ceramica ha origini remote e incontra quasi tutte le culture sviluppate dell’antichità. La parola “ceramica” deriva dal greco keramikos (κεραμεικός), che a sua volta deriva da keramos (κέραμος) che significa “argilla da vasaio”. Infatti, per la maggior parte dei prodotti ceramici tradizionali si utilizzava l’argilla modellata e sottoposta a calore.

Con l’arrivo della modernità e con l’evoluzione delle conoscenze ingegneristiche, la ceramica è diventata l’arte e la scienza di realizzare oggetti da materiali inorganici e non metallici tramite il calore. Ma in Sardegna il tempo segue un altro corso, diverso, unico. Qui la ceramica è una storia a parte che ancora oggi resiste e lascia inalterato il legame con le sue radici. Ecco finalmente spiegato perché.
Per secoli esperti e storici di tutto il mondo si sono interrogati sulla straordinaria bellezza e unicità della ceramica sarda senza ottenere risposte chiare e ben definite. Adesso, probabilmente, il segreto di questa arte potrebbe essere stato svelato.
Ceramica sarda: una bellezza unica e misteriosa
La ceramica sarda ha avuto a lungo un’impronta essenzialmente funzionale, legata alla quotidianità della società agro-pastorale delle origini. Infatti essa si sostanziava in brocche per l’acqua, tegami da cottura, orci per la conservazione di alimenti, contenitori da impasto e vasi per la cucina.

La realizzazione di opere a scopo decorativa avveniva soltanto in momenti particolari, ovvero in occasione di festività o cerimonie. Le materi prime utilizzate nel processo di realizzazione sono sempre state presenti su tutto il territorio della Sardegna, ricco di argille e caolini. L’evoluzione delle tecniche nel corso degli anni ha poi portato all’importazione di materiale da altre regioni, ma senza alterare mai la qualità originaria della ceramica sarda, il cui segreto deriva da altri fattori, non di certo dal luogo di origine della materia utilizzata, vediamo quali.
Anche il processo produttivo tradizionale, basato sulla lavorazione a mano o al tornio, è cambiato negli anni, con l’avvento dei forni elettrici che hanno completamente sostituito quelli a legna. Questi sono più precisi e più efficienti nel controllo della giusta temperatura. Oggi il punto di riferimento di questo tipo di arte è Assemini, alle porte di Cagliari.
Qui una decina di famiglie artigiane tengono in vita l’antica tradizione, con competenza e passione, dando vita a una produzione continua e identitaria. Anche nei pressi di Oristano vive un territorio che conserva intatta le antiche tradizioni, grazie alla celebre scuola dei Figoli di Oristano. Questi luoghi, e non solo, conservano il segreto della ceramica sarda: la decorazione unica e rara, eseguita in rilievo o a stecca, con motivi naturalistici, simboli arcaici ed elementi imprescindibili della cultura tradizionale.