La singolarità si avvicina, Google libera la sua AI da internet e la implementa nei robot

Google fa un passo in avanti nella progettazione di robot in grado di funzionare autonomamente e diventare dei perfetti assistenti casalinghi: adesso il loro “cervello” funziona anche senza necessità di una connessione internet.

L’idea che un giorno la tecnologia avrebbe portato alla creazione di robot umanoidi – o meglio androidi – in grado di interfacciarsi con gli umani e aiutarli nei compiti più disparati esiste da tempo, ma fino a qualche anno fa sembrava più che altro uno scenario fantascientifico, qualcosa di lontano nel tempo.

androide che mostra il braccio meccanico
La singolarità si avvicina, Google libera la sua AI da internet e la implementa nei robot – chieseromanichesardegna.it

Eppure la robotica da decenni fa passi da gigante e più di recente lo sviluppo impressionante di modelli di intelligenza artificiale basati sull’apprendimento iterativo e associativo avevano fatto comprendere che questo scenario non fosse poi così distante e fantasioso come si poteva pensare.

Da anni i giganti tech investono sullo sviluppo di robot finalizzati a vari compiti, ma in un primo momento questi avevano bisogno di un ausilio umano e adesso per larga parte sono collegati ad AI che necessitano il supporto del cloud per operare qualsiasi azione. Il collegamento a internet permette sicuramente una maggiore velocità di apprendimento e un controllo maggiore dei robot, ma ha anche degli svantaggi.

Se questi robot devono costantemente interfacciarsi con un sistema online che gli deve dare il via libera, i tempi d’azione sono molto lunghi, anche con le infrastrutture internet più moderne e veloci, inoltre la dipendenza da internet è un problema in caso di malfunzionamento dei server o down della rete.

Senza considerare il fatto che essendo sempre collegati al web potrebbero essere hackerati e utilizzati per diffondere dettagli privati dei loro proprietari, causando un problema di privacy ancora più grande di una manomissione di un account di qualsiasi tipo.

Google libera i suoi robot da internet: adesso funzionano autonomamente

Appare evidente che per una eventuale commercializzazione dei robot per utilizzi casalinghi e privati, l’essere always online è un grosso contro. Inoltre un dispositivo che deve velocizzare le task e rendere meno gravosi dei compiti bisogna che sia responsivo e che risponda ai comandi con grande celerità.

Androide in posizione pensante
Google libera i suoi robot da internet: adesso funzionano autonomamente – chieseromanichesardegna.it

Al fine di migliorare la user experience, Google ha quindi deciso di installare Gemini sui propri robot e permettere alla sua AI di funzionare senza la necessità di essere online. I robot adesso apprendono dal mondo circostante e per insegnargli una task basta fargli vedere un procedimento dalle 50 alle 100 volte.

Inoltre hanno la capacità di associare i concetti già noti. Se viene detto ad un robot di fare un tiro a canestro, questo associa i termini palla e canestro collegandoli all’azione di tiro e dunque comprendendo in modo naturale ciò che gli viene chiesto di fare. Un’evoluzione davvero interessante e che ci avvicina al momento in cui i robot possono davvero diventare qualcosa di più che strumenti per le aziende.

Tanto più che non è solo Google che lavora a simili progetti, Nvidia ha sviluppato da tempo la piattaforma per robot umanoidi GR00T, la startup coreana RLWRLD sta investendo miliardi per la creazione di AI dedicate a robot umanoidi. Insomma il passo verso una società mista umani-robot è sempre più breve.

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