La Sardegna vanta una lunga tradizione da cui non si può transigere quando si accoglie l’arrivo dell’estate, ecco in cosa consiste per chi vuole partecipare.
È ormai iniziato il conto alla rovescia per uno dei periodi più attesi dell’anno, l’inizio dell’estate, che tanti tendono ad associare al caldo, ma soprattutto alle vacanze e alla possibilità così di staccare la spina e ricaricarsi dalle fatiche provate a causa degli impegni di lavoro e di studio. Ognuno di noi ha infatti certamente il diritto di riposare e, se possibile, anche di partire per una località tanto desiderata.

Tra queste non può che esserci la Sardegna, che anche quest’anno accoglierà tantissimi turisti, alcuni nostri connazionali, ma altri anche provenienti dall’estero, Vip compresi. Non tutti ne sono a conoscenza, ma l’isola accoglie questo periodo con un evento organizzato proprio per accogliere la nuova stagione, a cui possono partecipare sia chi vive in zona sia chi è presente in villeggiatura. La ricorrenza è per molti davvero importante e ha un forte significato simbolico che sarebbe interessante sapere.
Arriva l’estate: ecco la tradizione della Sardegna
Essere felici per l’arrivo dell’estate può essere naturale, nonostante non tutti amino il caldo torrido che caratterizza questa stagione. Si inizia infatti in questa fase a pensare al periodo in cui si potrà, se possibile, partire almeno per qualche giorno e stare in un posto che potrà essere bello da vedere, oltre che utile per staccare la spina e magari fare nuove conoscenze.
Gli abitanti della Sardegna si preparano a questo momento con un vero e proprio evento, che si tiene nella notte tra il 23 e il 24 giugno, considerata la notte magica per antonomasia. Questa è infatti ritenuta la notte dove il sole vince sulle tenebre e quindi il bene ha la vittoria sul male.

Ogni zona dell’isola cerca di rendere proprio questo momento, ma tutti ritengono questa un’occasione per prendere erbe che curano o che servono a tenere lontano gli spiriti del male. In generale si arriva così ad accendere un grande fuoco, quello di Sant’Antonio, che purifica e prevede un salto per tre volte.
A Sassari si diventa compari saltandolo con i mignoli incrociati e dicendo “compari siamo se lo vuole san Giovanni”, situazione che viene poi riproposta in modo piuttosto simile anche ad Alghero e in gran parte della zona Nord Ovest della Sardegna. Solo fino a qualche anno fa tanti ritenevano imprescindibile in questa notte immergersi nudi nei fiumi sacri, pensando che la loro acqua potesse permettere di guarire da malattie gravi.
Secondo una vecchia credenza non si dovrebbero inoltre mai concepire figli nella notte di San Giovanni, perché si teme che questi poi possano diventare fate e stregoni. Ci sarebbero poi dei comportamenti che sarebbe bene mettere in atto in questa fase se si vogliono tenere lontane le streghe. Si dovrebbero mettere dietro la porta sette spighe, oltre a un sacchetto di chicchi di granturco e un ramo di fico. Non tutti potrebbero ripetere questi suggerimenti, ma è comunque suggestivo sapere che queste tradizioni siano state tramandate ancora fino a noi.