Esistono dei cibi che si possono mangiare ovunque, ma gustati nel posto di cui sono originari hano un sapore speciale, come la bottarga. L’hai mai provata in Sardegna?
Approfittare di un viaggio per provare la cucina del luogo e sapori differenti piace un po’ a tutti, anzi a volte se ci si trova lontano da casa per una vacanza e in pieno relax anche quello che solitamente avremmo rifiutato potrebbe essere percepito in modo diverso. Se la meta scelta è la Sardegna i cibi da assaggiare non mancano di certo, ma tra questi non dovrebbe assolutamente mancare la bottarga, disponibile in ogni zona del nostro Paese, ma con la consapevolezza di come il gusto sia certamente migliore quando ci si trova sull’isola.

Pur trattandosi di un pesce, anche chi solitamente non lo ama potrebbe apprezzarla, anche per la sua versatilità. Non a caso, può essere ideale sia come condimento in un primo, ma anche come secondo o come stuzzichino in un aperitivo. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti, se stai per partire non dovresti dimenticarti di chiederla al ristorante, difficilmente te ne pentirai.
La bottarga in Sardegna non ha eguali: ecco perché
È ormai possibile mangiare i cibi tipici di ogni località un po’ ovunque, basti pensare ai tanti ristoranti cinesi e giapponesi che è possibile trovare in ogni parte del nostro Paese, alcuni gestiti proprio da persone originarie di quella zona, che sanno bene quindi come preparare i piatti al meglio. Se alcuni di questi elementi vengono però consumati sul posto da cui hanno preso i natali è facile immaginare che l’effetto possa essere differente, spesso migliore.
È il caso della bottarga, ingrediente versatile che si può consumare in diverse modalità, anche se la maggior parte di noi la preferisce come condimento in un primo a cui è in grado di dare una marcia in più. Non è certamente un caso che sull’isola sia così diffusa, già in passato era infatti considerata il pasto ideale dei pescatori, che la potevano assaporare subito dopo avere trascorso una giornata alle prese con canne e ami.

Pur potendone trovare di vari tipi, quella che è considerata più pregiata è quella di muggine, con un gusto non troppo forte, ma allo stesso tempo delicato e deciso, in grado quindi di catturare anche i palati più particolari. Attualmente le località che sono più famose per la produzione di bottarga sono Cabras, Carloforte, Cagliari, Alghero, Oristano, Tortolì e Stintino, dove viene messo in atto un procedimento che fa parte della tradizione e da cui non si può prescindere.
È necessario essere in possesso del cefalo muggine, non appena le femmine di volpino si avvicinano alla costa ricche di uova si ha la possibilità di estrarre il loro sacco, cercando di non romperlo. Questo deve essere poi lavato e salato, per poi posizionarlo su una tavola di legno stagionato. Al di sopra di questa sarà messa un’altra tavola di legno stagionato per la pressatura, a cui si aggiungono dei sassi che consentono al sale di amalgamarsi ed essere assorbito.
Le uova dovranno essere asciugate solo dopo 60-90 giorni in un luogo ventilato ma asciutto, trascorso questo tempo si toglierà il sale in eccesso. Fatto questo, sarà possibile tagliare la bottarga a fette o grattuggiarla per usarla nel modo che si preferisce.