In Sardegna passeggiando nella vegetazione è possibile ammirare una fonte sacra: lo spettacolo è mozzafiato

Passeggiare nella natura in Sardegna può voler dire incappare in luoghi un tempo sacri e che rappresento una importante testimonianza della civiltà nuragica e del suo legame con le acqua.

Pensare, anche un minimo, alla storia della Sardegna significa riportare alla memoria quello che si conosce della civiltà nuragica, una delle tante popolazioni che vivevano e attraversavano l’Italia durante l’Età del ferro. Le loro costruzioni in pietra sono il lascito più conosciuto, diventando anche una caratteristica che contraddistingue lo scenario sardo. Per questo fare una passeggiata nella natura dell’isola significa imbattersi in questi ritrovamenti storici; ritrovamenti che avvengono ancora oggi.

torre nuragica in sardegna
In Sardegna passeggiando è possibile ammirare una fonte sacra: lo spettacolo è mozzafiato -chieseromanichesardegna.it

Di recente sull’isola è stata scoperta un’antica fonte nuragica, ennesima testimonianza del profondo legame di questa civiltà con l’acqua.

A 7 chilometri da Illorai, nel cuore del Goceano, si trova un sito archeologico e culturale importantissimo: la Fonte sacra di Santa Maria. Si tratta di una fonte sacra scoperta in realtà di recente e che rappresenta una nuova testimonianza di come i nuragici impiegassero le risorse naturali per riti e pratiche religiose.

Fonti nuragiche, luoghi sacri e di pellegrinaggio che proteggevano le acque

Le fonti sacre nuragiche sono strutture scavante nella roccia con ingressi che portano ad una camera coperta. Secondo alcune ipotesi, le fonti sacre erano costruite ed orientate seguendo alcuni allineamenti astronomici, che permettevano alla luna di riflettersi nel pozzo durante alcune fasi.

fonte sacra nuragica
Fonte nuragica Santa Maria, una perla lasciata all’incuria -chieseromanichesardegna.it

Si tratta di luoghi fondamentali perché importanti erano nel vita e nella religione dei nuraghi che consideravano le acque un elemento fondamentale per la cura della vita e la fertilità. Le fonti sacre erano veri e propri luoghi di culto e di pellegrinaggio che ospitavano riti e cerimonie legate alle credenze legate alla fertilità ma anche alla protezione delle sorgenti.

Come anticipato, le costruzioni nuragiche sono tipiche della Sardegna e non difficile imbattersi in essere. Tante e sparse per la regione sono le fonti sacre ritrovate e, come ogni ritrovamento, anche questa fonte sacra è un lascito preziosissimo sul passato storico e culturale non solo della Sardegna ma dell’Italia intera, e tuttavia c’è da segnalare che il sito è purtroppo lasciato in uno stato di abbandono.

L’architrave, crollato, di fatto blocca l’accesso alla fonte, mentre la vegetazione che fa il suo corso cresce spontanea e sta lentamente inghiottendo l’area, nascondendo la bellezza e il significato storico di questo luogo.

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