Un piccolo gioiello per fortuna ancora non contaminato dal turismo di massa, con poco più di 900 abitanti e paesaggi da mozzafiato.
Un borgo che custodisce lontano dalla massa, tradizioni e storia millenaria, e un paesaggio che sembra il miglior quadro del miglior pittore. Venite con noi.

Quasi nascosto per difendere la sua intimità tra le colline della Barbagia, nel cuore pulsante della Sardegna più autentica, si trova Oniferi, un paese che rappresenta al meglio l’essenza dell’entroterra sardo, con il suo ritmo meravigliosamente lento, i suoi sapori genuini e un’atmosfera sospesa nel tempo. Scopriamo meglio questo angolo delicato e pittoresco, attraverso i suoi tesori nascosti custoditi gelosamente, e i periodi più indicati per visitarlo.
Oniferi si trova a circa 20 km da Nuoro, a 478 metri sul livello del mare, in un territorio caratterizzato da suggestivi paesaggi naturali e testimonianze archeologiche di grande valore. Anche il nome stesso del paese nasconde un segreto: secondo alcuni studiosi deriverebbe da “Oniphris”, forma greca dell’egizio “Unnefer”, uno degli appellativi del dio Osiride.
Oniferi, un paradiso incontaminato nel cuore della Barbagia
Oniferi è caratterizzata da domus de janas che sono tombe ipogee scavate nella roccia risalenti al Neolitico. Vengono chiamate “case delle fate” e rappresentano uno dei complessi funerari preistorici più importanti dell’isola.

Da vedere anche la necropoli di Sas Concas, con 18 tombe, tra cui spicca la famosa “Tomba del Capo” con la facciata decorata che riproduce elementi architettonici. E poi ci sono i famosi nuraghi. Il Nuraghe Ola, con la sua imponente struttura, offre uno spettacolo mozzafiato, specialmente al tramonto, quando la pietra si tinge di sfumature rossastre. Entriamo in paese e troviamo il centro storico con le sue case in pietra locale e le stradine acciottolate, come in antichità. Passeggiando tra i vicoli, troverete sicuramente anziani che parlano l’antico dialetto barbaricino o donne che preparano il pane tradizionale secondo ricette tramandate dal passato.
Il cuore spirituale di Oniferi è rappresentato dalla chiesa parrocchiale di San Gavino, risalente al XVII secolo, Al suo interno, trovi opere d’arte sacra e arredi lignei che testimoniano la profonda religiosità che ha sempre caratterizzato queste terre. Orisei sarebbe da vedere sempre ma il periodo migliore è in primavera, da aprile a giugno. In questi mesi, la natura esplode in tutta la sua meraviglia: i campi si ricoprono di fiori selvatici, creando un tappeto colorato che contrasta con il verde intenso della macchia mediterranea. Le temperature miti consentono poi piacevoli escursioni alla scoperta dei siti archeologici e dei sentieri naturalistici.
Chi desidera capire meglio la cultura locale deve assolutamente partecipare alla festa di San Gavino, patrono del paese, che si celebra il 25 ottobre. Durante questa ricorrenza, Oniferi si anima con processioni, musica tradizionale e “su ballu tundu”, l’antico ballo sardo eseguito in cerchio al suono delle launeddas, strumento a fiato tipico dell’isola. Per gli appassionati di archeologia, è consigliabile evitare i mesi più caldi (luglio e agosto), quando le temperature elevate possono rendere faticosa l’esplorazione dei siti all’aperto. Oniferi è un piccolo paese ma la zona offre diverse soluzioni di alloggio che permettono di vivere un’esperienza autentica a contatto con la natura e la cultura locale. Gli agriturismi sono i più richiesti.