Lì dove natura e leggenda s’intrecciano. Un posto meraviglioso in Sardegna da visitare almeno una volta nella vita. Venite con noi.
Uno dei tesori naturali più pittoreschi della Sardegna. E non è tra i più conosciuti e questo è una fortuna. Perché chi visita questo angolo di paradiso deve avere la certezza di immergersi nella natura e dimenticare la mondanità che caratterizza altre parti dell’isola.

Un luogo dove natura, storia e leggenda si intrecciano in uno scenario mozzafiato. Un’incredibile dolina carsica, nei pressi del Supramonte di Orgosolo, un esempio strabiliante di formazione geologica che custodisce un ecosistema unico e testimonianze di antiche civiltà. Parliamo di Su Sercone, dolina che si è formata attraverso un fenomeno geologico che sembrerebbe impossibile: il collasso di un’enorme cavità sotterranea creata dall’azione erosiva dell’acqua sulla roccia calcarea nel corso di millenni.
Un diametro di circa 500 metri e una profondità media di 200 metri, questa affascinante formazione naturale copre una superficie di circa 18 ettari sull’altopiano di Donanigoro, a un’altitudine di 900 metri sul livello del mare.
Su Sercone, da vedere almeno una volta nella vita: benvenuti in un sogno
Guardate che foto: la forma a imbuto conduce a un punto più basso situato a 685 metri sul livello del mare, dove si apre un intrigante inghiottitoio profondo circa 30 metri, ancora parzialmente inesplorato e potenzialmente collegato all’esteso sistema carsico della Sardegna.

Le pareti sono ripide e scoscese e creano un ambiente isolato e difficile da avvicinare che ha permesso lo sviluppo di un microclima particolare, favorendo la crescita di specie botaniche uniche: piante rare che non si trovano in altre zone dell’isola, una flora che combina elementi mediterranei e montani, specie sopravvissute grazie al microclima protetto, vegetazione rigogliosa con lecci secolari, tassi millenari e rarissime felci che hanno trovato rifugio in questo ambiente.
La fauna di Su Suercone: uccelli rapaci che nidificano nelle pareti rocciose, piccoli mammiferi, rettili e una varietà di insetti, alcuni dei quali endemici. Anche il muflone, simbolo della fauna selvatica sarda, ogni tanto fa la sua comparsa. Su Suercone è famosa anche per le sue scoperte archeologiche: resti di antichi insediamenti, Tombe preistoriche, tracce di percorsi utilizzati dai pastori per millenni, manufatti risalenti all’età del Bronzo.
Per raggiungere questo piccolo paradiso occorre essere preparati e attrezzati: il percorso completo dura dalle 5 alle 6 ore e richiede un’ottima preparazione fisica, scarpe da trekking, abbigliamento adeguato, acqua, cibo e torcia. Intorno al sito si possono trovare posti dove dormire e mangiare, per una sosta necessaria tra tanti paesaggi mozzafiato.