I social diventano a pagamento: la tassa su Facebook diviene obbligatoria e molti lasciano perdere

L’INPS ha trasmesso una circolare che regola l’uso dei social media, non solo Facebook o You Tube ma tutti indistintamente.

La libertà di usare i social resta garantita ma cambiano le regole e non tutti potranno fare ciò che vogliono, senza seguire linee guida importanti per evitare una pericolosa anarchia.

dito su icone social
I social diventano a pagamento: la tassa su Facebook diviene obbligatoria e molti lasciano perdere – chieseromanichesardegna.it

Non ci si improvvisa Content Creator. O meglio, si può fare seguendo la propria creatività ma dal momento che per i più fortunati e bravi, ci sono di mezzo dei soldi, fare il mestiere di influencer comporta seguire un regolamento molto chiaro. l’INPS ha creato una guida con le istruzioni per l’iscrizione all’Istituto di Previdenza di content creatori digitali, youtuber, ticktokee, influencer e tutti coloro i quali monetizzano redditi attraverso il web o i social media.

Perché se è vero che la maggior parte di chi trasmette ogni giorno video e contenuti sui social, non guadagna nulla perché non ha abbastanza seguito, è altrettanto vero che quando i follower aumentano a dismisura, scattano le sponsorizzazioni e dunque i pagamenti delle varie piattaforme social. E tutto deve essere regolamentato.

Social media, influencer e content creator: tutto quello che bisogna sapere

Tutti quelli che spendono ore e ore per creare contenuti social interessanti, devono sapere come si regolamenteranno gli eventuali e sperati guadagni.

uomini e donne con cellulare in mano
Social media, influencer e content creator: tutto quello che bisogna sapere – chieseromanichesardegna.it

Secondo l’Inps – ma ne aveva già parlato l’Agenzia delle entrate – tutti coloro i quali creano contenuti digitali in modo professionale o continuativo, ovvero: influencer su Instagram, TikTok, Facebook; youtuber e streamer su Twitch, Kick; blogger, podcaster, amministratori di community digitali; pro-gamer e chiunque monetizzi grazie al web, deve capire come regolarizzarsi.

Il creatore di contenuti digitali produce generalmente elaborati scritti, immagini, registrazioni audio/video o dirette trasmesse su piattaforme digitali e social network. Le modalità di guadagno da parte di queste figure possono essere variabili: dall’incasso diretto nel rapporto con i propri clienti alla monetizzazione attraverso piattaforme, all’abbonamento ai contenuti digitali e alle sponsorizzazioni.

L’INPS chiarisce che per ciascuno di questi casi, a seconda del tipo di attività svolta realmente, ci si possa iscrivere alla Gestione INPS Artigiani e Commercianti, ovvero alla Gestione Separata per professionisti, o al Fondo Contributivo per i lavoratori dello Spettacolo.

Nel caso dei Content Creator che svolgono prestazioni culturali e di intrattenimento attraverso le quali vengono veicolati (retribuiti) messaggi pubblicitari e attività di digital marketing, che si concreta nella diffusione su blog, vlog e social network di foto, video e commenti da parte di blogger e influencer, l’area previdenziale di riferimento sarà il Fondo Pensioni per i Lavoratori dello Spettacolo.

Iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS comporta il versamento di 4.000 euro di contributi minimi all’anno, divisi in 4 rate trimestrali, ed oltre questo al versamento in dichiarazione dei redditi dei contributi eccedenti il minimale (di 15.000 euro).

Con la Gestione Separata INPS è previsto il versamento solo in dichiarazione dei redditi di una percentuale del proprio reddito, con aliquota minima del 26,5%, e questo esclude l’obbligo di anticipare contributi attraverso versamenti minimali. Iscriversi al Fondo per i Lavoratori dello Spettacolo implica che si abbia un committente o un datore di lavoro che proceda alla iscrizione al Fondo e al versamento mensile dei contributi.

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