Ho ricevuto un mucchio di soldi dal padrone di un ristorante in cui non sono riuscito ad entrare per la mia disabilità: la nuova normativa mi rende ricco

L’Italia, non tutta per fortuna, non è ancora pronta a trattare i disabili come meritano, specialmente nei locali pubblici.

Cancellare le barriere architettoniche per dare ai disabili la possibilità di andare ovunque, è un progetto tanto virtuoso quanto (per alcuni) difficile da realizzare. Ma per fortuna la legge difende i più deboli. Ecco cosa è successo.

disabile su carrozzella
Ho ricevuto un mucchio di soldi dal padrone di un ristorante in cui non sono riuscito ad entrare per la mia disabilità: la nuova normativa mi rende ricco – chieseromanichesardegna.it

Anche chi è disabile e deve usare necessariamente la sedia a rotelle, deve potersi muovere agevolmente e senza ostacoli insormontabili. Sembra scontato in un paese che si dice solidale. Eppure, esistono ancora locali pubblici dentro i quali non si riesce ad accedere per colpa di scale, tavolini inaccessibili e molto altro. Cosa dice la legge in merito? Dice molto chiaramente che le barriere architettoniche vanno rimosse nei locali pubblici aperti al pubblico.

E se non dovesse riuscirci è possibile denunciare i gestori? Avere barriere insormontabili all’interno di un locale non è solo una mancanza di rispetto per le persone più fragili, ma può rappresentare anche un reato. Si chiama discriminazione indiretta.

Bar e ristoranti inaccessibili ai disabili: cosa dice la legge

Secondo l’articolo 2 della legge n. 67 del 2006, si commette reato di discriminazione indiretta quando un comportamento specifico mette una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altri.

disabile in carrozzella
Bar e ristoranti inaccessibili ai disabili: cosa dice la legge – chieseromanichesardegna.it

Ed è quello che succede quando una persona in carrozzina non riesce a entrare in un locale: l’ingresso non è vietato, ma è precluso poiché il disabile non riesce ad entrare. Il gestore del locale potrebbe eccepire che non vieta l’ingresso a nessuno, ma sono i fatti a contare, non le parole. Come spiega laleggepertutti.it, il proprietario di un locale aperto al pubblico ha l’obbligo di garantire l’accessibilità a tutte le persone, comprese quelle con disabilità.

La giurisprudenza parla chiaro. I giudici hanno ripetutamente sancito che l’accessibilità è un diritto e la sua negazione è discriminazione. La legge 67/2006 consente alla persona discriminata di fare ricorso al giudice, chiedendo: l’accertamento della discriminazione; l’ordine di rimuovere le barriere; il risarcimento del danno. Questa azione può essere fatta – di solito succede così – anche con il supporto di associazioni di tutela dei disabili che possono agire in nome del soggetto discriminato.

È possibile segnalare la violazione all’ASL o al Comune, che hanno il potere di imporre adeguamenti obbligatori e applicare sanzioni. Il rischio per il gestore non è solo economico: può essere condannato al risarcimento danni; può ricevere ordini giudiziali immediati per adeguare il locale; può subire sanzioni da parte delle autorità locali; rischia gravi danni alla reputazione, in caso di denuncia pubblica o attenzione mediatica.

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