Alla scoperta della Grotta del Sorell: la perla nascosta di Capo Caccia tra acqua dolce, stalattiti e percorsi sommersi per speleologi esperti
Nascosta tra le scogliere a picco sul mare di Capo Caccia, in Sardegna, la Grotta del Sorell è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi del Mediterraneo. Conosciuta anche come Grotta G.E.A., si trova a circa 20 km da Alghero e si apre direttamente sul mare, regalando un panorama mozzafiato e un accesso suggestivo a un mondo sotterraneo di straordinaria bellezza.

La cavità si estende per oltre 500 metri in un intricato sistema di gallerie, sale e laghetti, dove stalattiti, stalagmiti e concrezioni calcaree disegnano scenari modellati dall’acqua nel corso dei millenni. È un luogo remoto e silenzioso, accessibile solo a speleologi esperti o a piccoli gruppi accompagnati da guide specializzate.
Una delle caratteristiche che rende unica la Grotta del Sorell è la presenza simultanea di acqua salata e dolce. Nelle zone più vicine all’ingresso marino l’acqua è salata, mentre nelle profondità prevale l’acqua dolce, alimentata da infiltrazioni sotterranee. Questa doppia natura crea un ecosistema raro, fragile e di grande valore naturalistico.
Come e quando visitare la Grotta del Sorell?
Tra gli scorci più suggestivi si trovano un laghetto terminale di acqua dolce immerso nel silenzio più assoluto, il continuo stillicidio che accompagna ogni passo e contribuisce a creare un’atmosfera umida e sospesa, e le spettacolari formazioni cristalline considerate tra le più belle della Sardegna settentrionale. Alcuni tratti della grotta sono sommersi e percorribili solo con attrezzatura tecnica adeguata.

La visita non è adatta a tutti: si tratta di un’esplorazione fisicamente impegnativa che richiede casco, muta, corde, imbraghi e una preparazione adeguata. L’ingresso può avvenire dal mare, attraverso un grande cavernone aperto nella roccia, oppure da terra, tramite un pozzo verticale che scende nelle viscere della montagna. Il periodo migliore per visitare la grotta va da maggio a settembre, preferibilmente nei mesi di maggio, giugno o settembre, quando il mare è più calmo e l’afflusso turistico minore.
È indispensabile prenotare in anticipo tramite le associazioni speleologiche locali, evitare il fai-da-te (l’accesso autonomo è vietato), controllare le condizioni meteo e munirsi di scarpe da trekking acquatico e cambio asciutto. La Grotta del Sorell è un luogo che va protetto e rispettato. Esplorarla significa immergersi nella Sardegna più autentica e nascosta, quella che si svela solo a chi è disposto a scendere nel cuore della roccia. Un’esperienza intensa e indimenticabile, tra silenzio, meraviglia e mistero.