Deve lasciare casa chi ha uno stipendio (ma non se è lavoratore stagionale): come difendersi

Gli obblighi di mantenimento dei figli fino a quando vivono in casa con i genitori. Cosa succede se lavorano.

Un figlio maggiorenne riesce a trovare un lavoro (il primo) ma con contratto a termine. Sarà in grado di badare a se stesso o dovranno pensarci ancora i genitori?

madre e figlio abbracciati
Deve lasciare casa chi ha uno stipendio (ma non se è lavoratore stagionale): come difendersi – chieseromanichesardegna.it

Una domanda che si pongono soprattutto i genitori separati che mantengono i figli. Fino a quando sono minorenni, bisogna versare un assegno di mantenimento mensile. Ma quando diventa maggiorenne e trova un lavoro cosa succede? La questione è stata portata di fronte alla Corte di Cassazione che ha dato la sua sentenza riguardo il mantenimento dei figli maggiorenni.

La Cassazione ha stabilito che l’obbligo del genitore di mantenere i figli si protrae fino a quando il figlio non sia in grado di mantenersi autonomamente, sempre che lo stesso dimostri al raggiungimento dei 18 anni di adoperarsi per trovare un’occupazione e riuscire a mantenersi senza più l’aiuto dei genitori.

Figlio maggiorenne trova lavoro ma con contratto a termine: i genitori devono versare lo stesso l’assegno di mantenimento?

Quando il neo maggiorenne entra nel mondo del lavoro, l’obbligo di mantenimento da parte del genitore si interrompe, poiché il giovane deve essere considerato autosufficiente. Ma tutto dipende da quanto guadagna e dalla tipologia del contratto.

madre e figlia abbracciate
Come funziona la novità degli stipendi – Chieseromanichesardegna.it

La Corte Suprema ha stabilito che anche un contratto a termine rappresenta un ingresso nel mondo del lavoro per il figlio poiché lo svolgimento di un lavoro retribuito dimostra la capacità del giovane di garantirsi un reddito adeguato e quindi di essere economicamente autosufficiente. Questo, dunque, vale anche se il lavoro è svolto con un contratto a termine.

Come spiega il sito studiolegaleritarossi con un esempio preso da una storia vera, un padre che era obbligato a versare 400 euro al mese per il figlio maggiorenne, chiedeva al giudice di essere esonerato dall’obbligo perché il figlio aveva ottenuto un lavoro volontario presso il Ministero della Difesa con un contratto a termine della durata di un anno, rinnovabile per altri quattro anni, e uno stipendio di 1.000 euro al mese.

La Corte d’appello ha respinto la richiesta, ma la Corte di Cassazione ha stabilito che il padre aveva il diritto di interrompere il pagamento dell’assegno, in base ai motivi di cui sopra. E se il contratto a termine non viene rinnovato?

La Corte risponde che la possibilità di perdere il lavoro è oggettivamente sempre possibile. Quello che conta, secondo la Cassazione, è che il figlio sia già entrato nel mondo del lavoro e sia in grado di essere autosufficiente. Ciò non vale per i lavori stagionali perché questo tipo di contratto non consente al figlio di diventare economicamente indipendente e, quindi, non comporta la sospensione dell’obbligo di mantenimento.

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