Come si fa a capire a chi spettano le detrazioni Irpef quando il conto è cointestato? Vediamo quali sono gli aspetti fondamentali da considerare.
Se da una parte l’apertura e la gestione di un conto cointestato può risultare una soluzione pratica e comoda per le finanze familiari, dall’altra c’è da sottolineare che in determinate occasioni questa tipologia di conto può creare non pochi problemi. Il caso forse più lampante è quello delle detrazioni Irpef: a chi dei due cointestatari del conto spettano? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Il conto cointestato è quella tipologia di conto bancario intestata a due o più persone che gestiscono in uguale misura -a meno che non sia stabilito diversamente- il denaro depositato. Si tratta di una forma di conto utilizzata in particolare dai coniugi che in questo modo riescono a gestire con più facilità tutte le spese che riguardano la famiglia.
Non sono però i casi in cui proprio questa tipologia di conto può presentare problematiche; una di queste è sicuramente rappresentata dalle detrazioni Irpef spettanti e legate proprio a spese effettuate da questi conti. Come si fa a capire a chi spetta la detrazione in questi casi? Per non commettere errori è importante conoscere quelle che sono le regole basi della fiscalità italiana che disciplinano le detrazioni.
Conto cointestato e detrazioni fiscali, il documento di intestazione della spesa fa la differenza
Senza andare ad impelagarci in norme fiscali che spesso sono contorte, basti sapere che in Italia il diritto alla detrazione è strettamente legato all’intestazione riportata sul documento fiscale che certifica la spesa. Questo significa che per avere questa detrazione fiscale è necessario che il contribuente che la richiede sia anche intestatario del documento fiscale.

Questo, in altre parole, significa che: se il documento fiscale -cioè lo scontrino o la fattura- è intestato ad uno solo dei cointestatari del conto allora la detrazione spetta solo a questi. Nel caso in cui, invece, il documento fiscale sia intestato ad entrambi i titolari del conto allora la detrazione viene divisa in parti uguali, generalmente al 50% ciascuno.
Terza ipotesi, se la spesa è sostenuta per un familiare fiscalmente a carico, come i figli, allora la detrazione spetta a chi dichiara il carico fiscale.
È fondamentale ricordare che il Ministero dell’Economia ha sottolineato come la presenza di un conto cointestato non precluda questo vantaggio fiscale, ma è fondamentale che i pagamenti siano tracciati e ci sia un documento fiscale correttamente intestato. Va da sé, in conclusione, che a fare la differenza in questi casi sono gli scontrini parlanti, le fatture o ricevute fiscali che devono sempre essere correttamente mantenuti e presentati.