La Chiesa di San Michele di Plaiano, in Sardegna, ha vissuto in passato un periodo molto complesso: la sua è una storia tormentata.
La Sardegna è un territorio ricco di bellezze, sia artistiche che naturali. Qui è possibile lasciarsi incantare dal fascino della natura e dai numerosi monumenti, costruiti in epoche passate, ma anche più recenti. Le chiese, in particolare, sono gli edifici maggiormente visitati, sia dai turisti di tutto il mondo che dagli abitanti del posto. Su quest’isola ce ne sono tantissime e molte sono state costruite in stile romanico.

Per esempio è possibile vedere la Chiesa di San Pietro delle Immagini, a Bulzi, un comune della provincia di Sassari. Questo edificio è conosciuto anche con il nome Del Crocifisso, termine che deriva dal prezioso gruppo in legno del Duecento, che porta in scena la deposizione di Cristo dalla Croce. Tra le tante chiese sarde, citiamo oggi la Chiesa di San Michele di Plaiano che, a quanto pare, ha una storia molto ampia, che affonda le radici nel passato.
Chiesa di San Michele di Plaiano, qual è la sua storia e com’è fatta la struttura
La Sardegna è una delle regioni più visitate d’Italia, infatti sono migliaia i turisti che si recano ogni anno sull’isola. I viaggiatori si lasciano cullare dalla bellezza della natura, ma anche dall’architettura. Tra i tanti monumenti si fanno notare le chiese. Oggi vi parliamo della Chiesa di San Michele di Plaiano, un edificio religioso campestre di Sassari. Questo ha una storia abbastanza ampia e complessa.

Nel 1082 il giudice di Torres, Mariano Ι, diede le terre e il titolo all’Opera di Santa Maria di Pisa. Alcuni decenni dopo la chiesa passò nelle mani dei monaci camaldolesi di San Zeno, che la trasformarono in abbazia. Questo edificio raggiunse il culmine della sua ricchezza durante il possesso dei vallombrosani, ma quando l’ordine abbandonò l’abbazia, forse a causa di guerre e di carestie, cominciò il suo declino. La Chiesa passò poi in diverse mani e fu addirittura utilizzata come deposito e ricovero di animali.
Poi, a metà del ventesimo secolo, sono iniziati i progetti di recupero. Negli anni più recenti è stata restituita al culto ed è tornata ad essere una chiesa di riferimento della zona. La struttura interna ha un’aula con una sola navata, mentre l’abside è stato distrutto.
Il lato nord e la sua facciata hanno mantenuto i tratti romanici, ma sono legati a fasi di costruzioni diverse. Nella facciata, inoltre, è possibile osservare tre arcate, con il portone architravato che si apre al centro di quella mediana. La Chiesa di San Michele di Plaiano presenta alcune similitudini con la Chiesa di San Nicola di Trullas a Semestene e con la Chiesa di Santa Anastasia a Tissi.