Per celebrare il santo titolare della Chiesa di San Gemiliano viene portato in scena un particolare evento tre volte ogni anno.
Le chiese sono particolarmente affascinanti e belle, sono capaci di trasmettere, attraverso il tempo, un patrimonio storico e sacro appartenente al passato. Grazie ad esse, per esempio, siamo in grado di scoprire gli stili maggiormente noti all’epoca. Attualmente, parlando della Sardegna, quello più diffuso è il romanico. Questo gusto è visibile nella struttura degli edifici, che più delle volte sono caratterizzati da pianta basilicale.

Hanno, inoltre, archi a tutto sesto e spesso un’abside semicircolare. Le pareti sono spesse e robuste e conferiscono all’intera costruzione una certa imponenza. Non tutte le chiese romaniche sono uguali, alcune sono legate da poche similitudini. Nell’isola sarda ci sono numerose strutture sacre, che celebrano il santo di cui portano il nome, come quella oggi nota come Chiesa di San Gemiliano.
Dove si trova la chiesa di San Gemiliano: la città celebra il santo tre volte in un anno
Tra le numerose chiese presenti in Sardegna si fa notare la chiesa di San Gemiliano, ubicata a Samassi, un comune italiano di circa 4 mila abitanti, della provincia del Medio Campidano. È stata innalzata ai margini del centro storico della città, in una zona chiamata Su Conventu. Non si hanno notizie certe sulla data di costruzione di questa struttura, ma si ipotizza risali al tredicesimo secolo. Il santo titolare, patrono del paese, viene festeggiato tre volte l’anno.

Si svolgono, infatti, due feste minori, due settimane dopo Pasqua, un’altra invece a metà novembre, e si svolge la celebrazione nota come la Sa Festa Manna, con quattro giorni di festeggiamenti che terminano con la processione che viene accompagnata da gruppi folk. Durante questi giorni la zona si anima di persone che vengono da ogni parte della regione per far parte della festa. Questa chiesa, come molte di quelle presenti in Sardegna, è in stile romanico. Ha linee abbastanza semplici, la pianta è longitudinale ed ha una sola navata.
Nel corso degli anni è stata sottoposta a lavori di rifacimento, visibili nella parte alta della facciata. Infatti sotto al campanile a vela è possibile osservare tratti di un’apertura tamponata. Nella chiesa è presente un monumento funerario del marchese Don Emanuele di Castelvì, costruito nel 1556, dove c’è un’epigrafe in marmo in catalano, un reliquario d’argento, due acquasantiere marmoree e i capitelli.