Spunta un’inaspettata tradizione sulla Chiesa di San Gavino a Mare: chi sarebbe stato tenuto prigioniero in questo luogo sacro.
La Sardegna è una delle regioni più belle d’Italia. Per le sue bellissime spiagge bianche e per il mare cristallino è la meta estiva più frequentata dai turisti. Infatti ogni anno sono milioni i viaggiatori che arrivano sull’isola, per visitare i suoi posti magici e le sue ricchezze. Qui è possibile ammirare i numerosi paesaggi naturali, ma non mancano i monumenti, ricchi di storia e di cultura, come le chiese.

Le strutture sacre sono sicuramente i luoghi maggiormente visitati, soprattutto quelle più antichi. L’isola possiede in tutto il suo territorio tantissime chiese e molte appartengono allo stile romanico, che si distingue per le costruzioni massicce e per le linee semplici. Tra gli edifici sacri della Sardegna si fa notare la Chiesa di San Gavino a mare: un luogo spirituale legato ad un’antica tradizione.
Chiesa di San Gavino a Mare, qual è la storia dei santi legati a questa struttura
La Chiesa di San Gavino a Mare è stata innalzata nel diciannovesimo secolo, a ridosso della spiaggia di Balai, sul litorale di Porto Torres. Si trova dove c’era prima la necropoli dell’antica città romana di Turris Libisonis. Proprio qui, secondo un’antica tradizione, sarebbero stati tenuti prigionieri i martiri Gavino, Proto e Gianuario, e poi sepolti. Si dice che sarebbero stati decapitati per volere dell’allora governatore romano di Sardegna e Corsica.

Questa tradizione è collegata ad un’altra leggenda, che riguarda la creazione della Basilica di San Gavino. Secondo quanto riportato il giudice di Torres Comita, che allora aveva la lebbra, vide in sogno San Gavino che gli promise di guarire se avesse trovato i resti dei tre martiri. Il giudice riuscì a recuperarli a Balai e in loro onore fece realizzare, nell’undicesimo secolo, la basilica. Grazie a questa scoperta riuscì ad avere la guarigione.
Ogni anno sul posto si celebra un’importante festa, nota come Festha Manna. Il 3 maggio i fedeli, partendo dall’edificio, portano con sé le statue dei tre martiri e arrivano alla chiesa di Balai. Lasciano i simulacri fino alla domenica di Pentecoste, per poi riportarli indietro. Il giorno dopo inizia la ‘festa grande’, dove vengono portati in scena spettacoli, eventi culturali e sagre. Durante questi giorni la chiesa diventa una delle mete più frequentate. Sono tantissime le persone che si recano in zona per ammirare questa celebrazione.