Nella Chiesa della Madonna della Solitudine, ubicata in una città della Sardegna, sono conservate le spoglie di una scrittrice dalla penna e dall’animo profondo.
Le Chiese sono gli spazi religiosi dove trovare, quando si sente il bisogno, un po’ di pace e dove ci rechiamo per cercare una connessione con Dio. In Italia sono numerose le strutture architettoniche religiose, molte sono ben note, mentre altre, spesso anche a causa del posto in cui si trovano, sono poco conosciute. Gli edifici sacri non raramente sono identificati con il nome del santo che spesso ha trascorso dei periodi della propria vita al suo interno.
Altre volte, invece, la denominazione è stata riportata soltanto dopo, magari in seguito ad un evento importante, come un miracolo. La Sardegna, come tutte le regioni italiane, possiede nelle sue terre numerose chiese e tante hanno un nome particolare. Per esempio oggi trattiamo della Chiesa della Madonna della Solitudine, ubicata a Nuoro. Oltre a non passare inosservata la sua identificazione, è famosa perché nei suoi spazi sono custodite le spoglie di un’amatissima scrittrice.
Chiesa della Madonna della Solitudine, una famosa scrittrice è legata a questo edificio: qui vi sono le sue spoglie
Tra le numerose Chiese presenti in Sardegna si fa notare la Chiesa della Madonna della Solitudine, ubicata a Nuoro, luogo di culto della città. Si tratta di un edificio a cui i nuoresi sono molto affezionati. Qui, per la devozione alla Vergine e per l’amore verso l’ambiente incontaminato, vi si riunivano per la sagra, dove si celebravano i festeggiamenti civili in cui si svolgevano balli, canti e si mangiava buon cibo.
La Chiesa fu costruita nel Seicento, anche se, nel corso degli anni, ha subìto diversi interventi di ristrutturazione. Pochi, a parte gli abitanti del posto, sono a conoscenza che all’interno di questa struttura, sulla parete destra, vi è il sarcofago in granito, che conserva le spoglie di Grazia Deledda, scrittrice nuorese e Premio Nobel per la letteratura nel 1926. Morì a Roma nel 1936 e fu sepolta nel cimitero del Verano.
In seguito, precisamente nel 1959, il suo corpo fu trasferito in Sardegna. Pochi mesi prima della sua scomparsa, la Deledda scrisse il suo ultimo romanzo, La Chiesa della Solitudine, il cui titolo richiama quello della diocesi attuale di Nuoro e la cui protagonista dell’opera soffriva di un male incurabile, proprio come lei. Oggi questa struttura religiosa è nota grazie alla presenza della scrittrice, oltre comunque ad essere un luogo sacro importantissimo per i cittadini del posto.
