All’interno della Cattedrale di Cagliari sono custoditi dei tesori veramente incredibili: valore culturale e artistico incalcolabile.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta e di Santa Cecilia (conosciuta anche come è uno degli edifici assolutamente da visitare della città di Cagliari; un punto di riferimento per la fede cattolica, ma anche un simbolo delle correnti artistico-architettonico in terra sarda. La chiesa risale al XII secolo ed è principalmente realizzata con uno stile romanico-pisano, presente in grande abbondanza su tutto il territorio della Sardegna.

Punto di riferimento per tutta l’arcidiocesi di Cagliari, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e di Santa Cecilia ha subito, nel corso dei secoli, diversi interventi: ad oggi la vediamo svettare in città in tutto il suo splendore, visitata ogni anno da tantissimi turisti.
Oltre all’evidente bellezza della sua struttura, il Duomo di Cagliari è però noto anche per i tesori che custodisce al suo interno: entrando nella chiesa, si possono infatti ammirare varie meraviglie artistiche, ognuna delle quali ha una storia davvero molto particolare.
I tesori custoditi all’interno della Cattedrale di Cagliari
All’interno della Cattedrale di Cagliari sono custoditi oggetti, reliquie e opere d’arte davvero incredibili. Ad esempio, per quanto riguarda gli oggetti liturgici, da notare le due acquasantiere del XVII secolo; per quanto riguarda le opere d’arte, invece, spiccano senza dubbio le opere del pittore italiano Filippo Figari rappresentate sulla navata centrale (’Esaltazione della croce, le Storie della diffusione della fede in Sardegna e la Pietà).

Il tesoro forse più prezioso è però custodito all’interno della Cappella Aragonese, chiamata anche “Cappella della Sacra Spina” proprio per la particolare reliquia che ospita. Risalente al XIV secolo, la cappella è uno dei primi esempi di architettura in stile gotico – aragonese della Sardegna, ma soprattutto contiene la spina della corona di Gesù, una reliquia preziosissima dalla storia particolare.
Tutto parte nel 1527 durante il violento Sacco di Roma per opera dei Lanzichenecchi: i soldati mercenari di Carlo V d’Asburgo saccheggiarono gli assedi di Papa Clemente VII, trafugando diversi oggetti e reliquie, tutti caricati su una nave.
Durante la navigazione, però, l’equipaggio venne colto da una violenta mareggiata; pentiti di quanto passo e timorosi della punizione divina, i mercenari giunsero a Cagliari, confessandosi con l’arcivescovo della città. Saputa la storia, Papa Clemente VII decise di donare a Cagliari il Trittico e la Sacra Spina, con l’unico obbligo di esporli durante la festa dell’Assunzione; ancora oggi, la tradizione viene mantenuta.