Basta uno sguardo, e i cervelli si sincronizzano: l’amore è tutto, lo dice la scienza

Non solo uno sguardo, ma sincronizzazione dei cervelli: come la scienza dà delle conferme inedite.

L’amore è importante, e dire che questa frase sia “scontata” la dice lunga su quanto le persone lo mettano sempre in secondo piano. Tutti con la presunzione di volerlo, ma pochissimi con l’intento veritiero di concederlo con naturalezza. Se basta un solo sguardo e i cervelli si sincronizzano non lo si deve a doti particolari, ma all’essenza dei rapporti che oggigiorno meriterebbero il primo posto sul podio. Non è una diceria, lo conferma la scienza.

sfondo tramonto con ombre e donna che indica sguardo
Basta uno sguardo, e i cervelli si sincronizzano: l’amore è tutto, lo dice la scienza- Chieseromanichesardegna.it

Alcuni scenari scientifici prospettano che l’amore concesso nello scambio di uno sguardo in particolare, possa essere un contributo utile a coadiuvare i trattamenti di alcune malattie. Si attua una sincronizzazione cerebrale, la chiave delle interazioni sociali.

L’aspetto che più incuriosisce è che non si parla di sguardi tra esseri umani, quanto piuttosto di una complicità che sussiste tra specie diverse. Gli studi dei ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze, hanno posto in essere questo studio.

Si parte dall’amicizia di due specie diverse che non parlano la stessa lingua, ma che oggi si rivela essere in tutto il mondo, uno dei legami più speciali e fedeli esistenti. Accresce il legame emotivo con uno sguardo.

Con uno sguardo i cervelli si sincronizzano, cosa succede

La ricerca pubblicata da Science Advances dimostra per la prima volta che un’interazione del genere non avviene solo tra persone, ma anche tra esseri viventi diversi. Forse, questo studio, potrebbe far luce su quanto la vita sia speciale, e come tutte le forme esistenti, siano speciali allo stesso modo, non solo l’uomo.

mano che stringe zampa
Con uno sguardo i cervelli si sincronizzano, cosa succede- Chieseromanichesardegna.it

Secondo gli autori dello studio, i cani si sono evoluti per rispondere a una vasta gamma di stati emotivi umani mediante comportamenti, espressioni facciali e toni vocali. Questi offrono la compagnia più genuina esistente. Il cane è l’esempio di essere vivente che sta con il suo amico umano, per il semplice piacere di farlo, senza volere nulla in cambio.

Ecco perché si è parlato di come questo rapporto “potrebbe” essere coadiuvato al trattamento di alcune malattie. Perché unire alle medicine e terapie da seguire, anche l’amore genuino, potrebbe essere quella marcia in più per guarire e affrontare meglio la malattia.

Oltre ciò, si consolidano legami più forti. Lo si evince dall’elettroencefalogramma di un volontario e in un Beagle in tre diverse situazioni. Quando sono soli, insieme ma senza interagire, e infine quando si scambiavano sguardi e coccole. Cosa hanno portato alla luce gli esperimenti?

Che la sincronizzazione coinvolge la regione frontale del cervello, per il cane si attiva quella parietale. In tutti e due i casi, le aree coinvolte sono legate all’attenzione. La sincronizzazione è più forte con il passare dei giorni al crescere della relazione.

L’impatto emotivo regala benefici, si producono endorfine e si riduce lo stress per l’uomo, mentre il cane si sente più sicuro e riduce l’ansia. Impiegare l’uso dei cani nel trattamento di terapie come disturbi mentali, traumi emotivo o assistere persone con disabilità fisiche, è frutto di questa visione progressista.

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