Flussio, in Sardegna, è un borgo molto particolare in provincia di Oristano, conosciuto per l’artigianato e il buon vino. Ecco cosa fare e vedere qui.
Tutti conoscono la Sardegna per la bellezza delle sue spiagge e del suo mare. Infatti in estate questa regione è una di quelle più frequentate da tanti turisti di tutta Italia e del resto del mondo. Però c’è anche una parte più autentica della Sardegna che merita di essere conosciuta ed è quella delle arti e delle tradizioni che si tramandano di generazione in generazione.

Queste si possono conoscere visitando uno dei tanti borghi della regione, come ad esempio Flussio, in provincia di Oristano, noto per l’artigianato e il buon vino. Ecco cosa fare e vedere qui.
Cosa fare e vedere a Flussio, in Sardegna
Flussio è un piccolo borgo situato nella parte centro-occidentale della Sardegna, in provincia di Oristano. È unito ad un altro borgo, Tinnura, con cui condivide la via principale che attraversa entrambi i centri abitati, vale a dire la statale 292.

Con meno di 500 abitanti, Flussio si trova nella valle del fiume Temo, in un territorio fertile dove si raccoglie l’asfodelo con cui vengono realizzati dei cestini, detti corbule, e dei canestri. L’arte dell’intreccio e dell’artigianato sono infatti elementi distintivi di questo piccolo borgo. Durante la festa della comunità Tirende isciareu (raccogliendo l’asfodelo), l’asfodelo viene messo ad essiccare nelle strade e piazze, ed è un momento davvero suggestivo da vivere.
Nel centro di Flussio c’è anche il Museo dedicato all’asfodelo. Oltre a questo, i manufatti vengono realizzati anche con canna, salice, olmo e ulivo. Oltre all’arte dell’intreccio, Flussio è noto anche per il buon vino, dato che qui si trovano vigne di malvasia (infatti Flussio fa parte della Strada del vino malvasia di Bosa). Ma Flussio è anche un territorio ricco di storia e archeologia: qui si trovano i nuraghi Giannas, Murciu, Caddàris e Carcheras, le tombe di Giganti di sos Trainos e sa Figu Bianca e la muraglia megalitica, vicino alla chiesa parrocchiale di san Bartolomeo, che risale al XII secolo.
Molto sentite sono anche le feste patronali: il 16 gennaio si tengono i fuochi per sant’Antonio abate, ad agosto la festa patronale dedicata a Santa Maria della Neve e i festeggiamenti per i santi Bartolomeo e Costantino, con la suggestiva sfilata a cavallo. A metà dicembre, invece, si celebra la festa di santa Lucia e la sagra de su binu nou (del vino nuovo).