I giovani che vogliono vivere da soli devono essere aiutati e ci sono molte iniziative a tal proposito. Scopriamole insieme.
Se non vogliono lasciare casa dei genitori, li chiamano mammoni, se vogliono uscirci non li aiutano abbastanza a trovare una sistemazione. L’Italia purtroppo ha una media costo affitto molto alta, quasi proibitiva per alcuni.

E allora come si deve comportare un giovane che vuole iniziare una vita indipendente? Negli ultimi anni, lo Stato ha introdotto diverse agevolazioni fiscali per favorire l’autonomia abitativa dei giovani, come per esempio una detrazione riservata agli under 31 con redditi medio-bassi. La normativa, però, prevede condizioni ben precise per poter accedere a questo beneficio.
Ne parla la stessa Agenzia delle entrate tramite il portale FiscoOggi. Il chiarimento si riferisce al dubbio delle detrazioni anche in caso di contratto di tipo transitorio. Un argomento che tocca da vicino moltissimi studenti, lavoratori in mobilità e giovani in cerca di soluzioni abitative temporanee. Vediamo insieme che cosa ha risposto l’Agenzia delle Entrate.
Come accedere correttamente al bonus affitto giovani
La detrazione per i giovani in affitto è disciplinata dal comma 1-ter dell’articolo 16 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

Secondo la norma, possono beneficiare dell’agevolazione i ragazzi di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti, a condizione che il loro reddito complessivo non superi i 15.493,71 euro annui; stipulino un contratto di locazione avente a oggetto un’unità immobiliare o una porzione di essa; l’immobile sia destinato a residenza del locatario e non coincida con l’abitazione principale dei genitori o di chi ne ha la tutela. L’importo della detrazione può essere di 991,60 euro annui per i primi quattro anni; oppure, se superiore, pari al 20% del canone di locazione, con un tetto massimo di 2.000 euro annui.
Parliamo ora del contratto di locazione. Come chiarito nella circolare n. 9/E del 2022, per poter accedere alla detrazione è necessario che il contratto sia stipulato ai sensi della legge n. 431/1998, ma non nella forma del contratto a uso transitorio, questo perché il legislatore ha voluto limitare il beneficio a rapporti locativi più stabili, che rappresentino una reale volontà di radicamento residenziale e non una soluzione temporanea.
Dunque anche se il giovane locatario ha spostato la residenza nell’immobile affittato con contratto transitorio, non può fruire della detrazione. Per evitare errori o esclusioni, i giovani tra i 20 e i 31 anni che desiderino accedere alla detrazione devono prestare particolare attenzione alla forma contrattuale scelta. Il contratto di locazione deve essere: ordinario a canone libero (4+4 anni); a canone concordato (3+2 anni) e registrato regolarmente presso l’Agenzia delle Entrate.