Anche i titolari di Partita Iva possono ottenere un bonus fino a 1200€ con la dichiarazione dei redditi: ecco quando e come recuperarlo.
Da settimane si sente parlare di un bonus – o meglio, di una detrazione – che può arrivare fino a 1200€. Una misura che, a giudicare da come viene raccontata, sembrerebbe destinata esclusivamente a chi presenta il modello 730 e ha un contratto da dipendente. Ma le cose non stanno esattamente così, e chi lavora con la Partita Iva rischia di lasciarsi sfuggire un’opportunità preziosa.

Chi è abituato a gestire la propria attività lo sa bene: la Partita Iva offre molti vantaggi, ma impone anche regole più rigide, soprattutto quando si tratta di rimborsi e agevolazioni fiscali. È facile pensare di non avere diritto a nulla, soprattutto se si è lavorato solo per una parte dell’anno o se si alternano collaborazioni autonome e contratti subordinati.
In realtà, anche per i titolari di Partita Iva, in alcuni casi specifici, c’è la possibilità di recuperare un credito importante compilando il modello Redditi PF. Vediamo in quali situazioni può scattare questo beneficio e come fare per ottenerlo.
P.Iva: chi può ottenere un bonus fino a 1200€ con la dichiarazione dei redditi
Come già accennato, il bonus di cui si parla non è altro che il vecchio ‘Bonus Renzi’, oggi conosciuto come trattamento integrativo. Un aiuto economico che spetterebbe a chi ha un reddito da lavoro dipendente e che, in molti casi, viene erogato direttamente dal datore di lavoro in busta paga. Tuttavia, non sempre funziona così.

Capita infatti che il datore di lavoro non eroghi il trattamento integrativo durante l’anno. E a quel punto, l’unico modo per recuperarlo è attraverso la dichiarazione dei redditi, presentando il modello 730 oppure, se si ha la Partita Iva, il modello Redditi PF.
Ma attenzione: non è detto che tutti abbiano diritto ai 1200€ pieni. L’importo, infatti, dipende da quanti mesi si è lavorato nel 2024 come dipendenti. Se si è stati assunti solo per una parte dell’anno, il trattamento integrativo viene calcolato in proporzione ai mesi effettivamente lavorati.
Questo vale anche per chi, oltre alla Partita Iva, ha svolto durante l’anno un’attività da dipendente. L’importante è aver avuto, almeno per un periodo, un reddito da lavoro subordinato nel 2024, e rispettare i limiti di reddito previsti dalla normativa. In poche parole, chi ha avuto un contratto da dipendente per qualche mese, pur continuando a lavorare in proprio, può ritrovarsi nella condizione di poter recuperare una somma che altrimenti andrebbe persa.
Basta sapere come richiederla al proprio commercialista o, nel caso si compilasse la dichiarazione online, prestare attenzione ai dati che si inseriscono. L’importo spettante, infatti, non viene assegnato in automatico. Per ottenerlo bisogna indicare correttamente i redditi da lavoro dipendente percepiti nel 2024, anche se relativi solo a pochi mesi. Sarà poi il sistema stesso, oppure il commercialista, a calcolare se spetta il trattamento integrativo e in quale misura.