Non tutti lo sanno, ma in Sardegna c’è un posto che dovrebbero visitare tutti gli appassionati di cinema, ecco di cosa si tratta e cosa si può vedere.
La passione per il cinema è trasversale e unisce tantissime persone, uomini e donne, di tutte le età, che approfittano spesso di ogni minuto che possono avere nel tempo libero per gustare una pellicola. C’è chi preferisce essere sempre aggiornato sulle ultime novità uscite nelle sale, chi invece desidera rivedere le opere che gli sono rimaste nel cuore, ma che suscitano sempre emozione, anche in maniera diversa, ma anche chi non ne ha mai abbastanza e alterna entrambe le situazioni.

Ora la tecnologia e le piattaforme in streaming rendono decisamente più semplice soddisfare questa esigenza, si può infatti agire ogni volta che si vuole, anche quando non si ha la possibilità di stare davanti al piccolo schermo di casa. Non solo, è addirittura possibile fare una vera maratona e passare da un film all’altro, in modo quasi ininterrotto. Se si rientra in questa particolare categoria non si dovrebbe mancare di visitare un posto che è accessibile facilmente in Sardegna, in grado di lasciare a occhi aperti.
Il posto in Sardegna ideale per chi ama il cinema
Ma quale sarebbe questo posto in Sardegna che tutti gli appassionati di cinema dovrebbero visitare almeno una volta nella vita? Si tratta di San Salvatore di Sinis, frazione di Cabras, che può essere definito un vero villaggio western sull’isola, in grado di emozionare tantissimo chi ama il genere. La location è stata creata in un’area sacra sin da età nuragica ed è poi stato trasformato per oltre due decenni (1967-90) in set di spaghetti western.
Chi si troverà per la prima volta qui non potrà che notare le numerose similitudini con i diversi scenari che abbiamo avuto modo di vedere nelle pellicole che avevano per protagonista Giuliano Gemma e colleghi, oggi meno sfruttate dai registi, ma considerate ancora senza tempo da molti cinefili. Non a caso, appena in Tv ci sono delle repliche si approfitta subito per vederne una, pur sapendo quasi le battute a memoria.

A essere colpiti da quello che si può trovare qui sono stati anche diversi produttori cinematografici, che hanno scelto di trasformarlo in un villaggio di Arizona o Nuovo Messico (saloon incluso) in film come “Giarrettiera Colt” (1968). Tantissime persone, sia residenti della zona sia turisti, lo considerano qualcosa di davvero sacro, nonostante sia purtroppo sempre più raro trovare un regista che decine di puntare su una storia all’insegna di sceriffi e pistole.
Raggiungere San Salvatore di Sinis è davvero semplice, si trova infatti a nove chilometri lungo la strada che porta alla splendida spiaggia Is Arutas e all’antica città di Tharros. Attualmente risulta essere abitato solo per pochi giorni a settembre, periodo in cui si tiene la Corsa degli Scalzi, evento che rappresenta una tradizione amatissima dai sardi. In questa occasione si noteranno 800 curridoris in saio bianco, che accompagnano a piedi nudi su un lungo sterrato il simulacro del santo dalla chiesa di santa Maria Assunta di Cabras alla borgata, per poi riportarla in parrocchia all’indomani.
Tra i lavori che recentemente sono stati girati in questa location ci sono recentemente ci sono “Figlia mia” di Laura Bispuri con Alba Rohrwacher e “La leggenda di Kaspar Hauser”, con Vincent Gallo.