In Sardegna e non solo si è tenuta da poco una tradizione antichissima, che è imprescindibile in un periodo ben preciso dell’anno, ecco di cosa si tratta.
Essere a conoscenza delle tradizioni più antiche che riguardano un territorio può essere certamente interessante, sia che si tratti di quello in cui si vive o di cui si è originari, sia se lo si è scelto per trascorrere un breve periodo di vacanza. In quest’ultimo caso può essere infatti naturale volersi immergere in una cultura differente dalla propria, anche prima della partenza, così da poter ottenere più informazioni una volta arrivati sul posto. E in Sardegna da tempo viene portata avanti una consuetudine davvero antichissima, che prevede la necessità di accendere le luci in una modalità e in una tempistica ben precisa.

Non si tratta, è bene precisarlo, di qualcosa che avviene esclusivamente sull’isola, almeno per quanto riguarda la decorrenza, ma qui ci sono certamente delle modalità davvero particolari che risultano essere affascinanti, anche se forse non tutti sanno a chi addebitarne la paternità. Anche se quest’anno tutto è già avvenuto è bene capire in cosa consista, alcuni infatti potrebbero avere visto tutto da vicino, ma senza comprenderne il significato. E chi non lo ha fatto può già prepararsi per il 2026.
La tradizione della Sardegna che porta ad accendere le luci
Ma quale sarebbe la ricorrenza che porta, come detto, ad accendere le luci in Sardegna? Il riferimento è alla “Festa de Is Lampadas”, ovvero “Festa delle Lampade”, che ricorre in occasione della giornata di San Giovanni, in concomitanza con il Solstizio d’estate, che si tiene il 20 o il 21 giugno, data che dà il via ufficialmente alla stagione più calda dell’anno, quella che prevede l’afflusso di tantissimi turisti sull’isola.
Nell’antichità questa festa era davvero importante, non a caso il mese di giugno prendeva il nome della ricorrenza. Il nome non è stato scelto a caso, in quest’occasione, infatti, vengono accese le luci generate dai falò che erao un appuntamento fisso quando erano previsti i festeggiamenti per il Solstizio. L’obiettivo che si voleva raggiungere con questa iniziativa era duplice, rendere omaggio a quello che è il giorno più lungo dell’anno (superata questa data le giornate iniziano via via ad accorciarsi) e allo stesso tempo ringraziare per l’abbondanza del periodo estivo.

Già osservando tutto da lontano era possibile vedere una serie di stelle che danzavano vicine proprio come le persone che si radunavano intorno ad esse. A rendere tutto ancora più speciale era la possibilità di radunarsi insieme alle persone più care ascoltando musica, così da ringraziare per quanto avuto fino a quel momento, con l’auspicio che il periodo in arrivo potesse essere ancora migliore.
Alcuni chiamano questa ricorrenza anche Festa delle Streghe, denominazione che dà un po’ un’idea sinistra, ma scelta per motivi ben precisi. Tutto parte da alcune leggende tramandate fino a oggi, secondo cui queste celebrazioni avevano lo scopo di fare da collante tra il mondo dei vivi e quello dei morti, permettendo ad alcune presenze soprannaturali di farsi strada nel nostro mondo. Ancora oggi c’è chi approfitta di questo momento per appendere alcune erbe alla porta, pensando che queste possano servire a scacciare gli spiriti maligni.