Storie uniche che rendono ancor più affascinante una chiesa non poco distante da Oristano: la bellezza ti sorprenderà.
Una città al pari di una porta d’ingresso, che accompagna verso veri e propri tesori. Quando si parla di monumenti non si può non citare la statua dominante in Piazza Eleonora dedicata alla giudice promotrice della Carta de Logu, tra i primi codici di legge scritti in tutta Europa.

Naturalmente anche i santuari costituiscono patrimonio storico-culturale di Oristano: per esempio la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Chiesa di San Francesco oppure Chiesa del Sacro Cuore. Dietro si celano origini antichissime oppure racconti che destano grande curiosità.
Specificamente si voglia parlare del luogo di culto (probabilmente) più iconico di questa località. Anche in tal caso si nasconde una storia interessante, meritevole di essere raccontata. Ha attraversato epoche, ancora adesso tramandata, quel mix tra leggenda e fatti storici, un connubio che si intreccia.
Oristano e dintorni: la chiesa che conquista il cuore dei visitatori
Un edificio pronto a evocare miti straordinari, ma non solo. Riferimenti legati a vicende reali, collocabili in un tempo lontano. Del resto, come buona parte dei santuari dislocati sul territorio isolano, persino questo suscita grande emozione, per un’esperienza sensoriale visiva (soprattutto) e uditiva, all’ascolto del religioso silenzio.

La Chiesa Nostra Signora di Bonacatu risale al V secolo, quando i colonizzatori bizantini iniziarono a erigere una piccola costruzione dalla struttura quadrangolare. Tuttavia il nome porta con sé racconti popolari locali: per esempio si ritiene sia stata trovata nel bosco da un cacciatore.
Per tal motivo, da questa scoperta deriverebbe bonacatu ovvero ‘buon ritrovamento’. Oppure non si esclude che possa provenire dalla intitolazione bizantina alla Vergine Immacolata (Panachrantos). Lo stesso nome del paese Bonarcado, ove ubicata la chiesa, potrebbe derivare dalla lingua ellenica.
Il sacro tempio ha subìto numerosi interventi edilizi nei secoli successivi – ad esempio, al suo interno, rinvenibile una facciata in stile romanico e un’altra di tipo neoromanico, più recente. È possibile ammirare la parte più antica dell’edificio ovvero i quattro bracci della pianta a croce greca, voltati a botte.
L’incrocio di questi è sovrastato da una cupola di origine bizantina. Inoltre da menzionare l’effigie ritraente la Madonna con il Bambino dominante sull’altare maggiore. Da essa deriva il culto mariano dell’isola, giunto a Bonarcado. Ogni anno, infatti, si venera la Vergine Maria durante la festa settembrina.
Dunque la Chiesa Nostra Signora di Bonacatu e, dinanzi, la Basilica di Santa Maria, due preziose testimonianze del territorio locale. Una visita che diventa esperienza, incorniciata da un paesaggio suggestivo, particolarmente caratteristico, punto di forza del borgo.