La chiesa di Nuoro che ha ispirato la celebre scrittrice è veramente stupenda: ecco i dettagli e in quale opera letteraria è presente.
Le chiese sono luoghi nel quale, attraverso le preghiere, molti fedeli costruiscono dei ricordi davvero indelebili; non è un caso quindi che tantissime persone portino nel cuore diversi luoghi di culto, anche collegati nello specifico ad un particolare periodo della loro vita.

A Nuoro c’è una chiesa molto cara ad una nota scrittrice italiana, e come a lei anche a tanti fedeli della Sardegna: la Chiesa della Madonna della Solitudine sorge ai confini della città, su un pendio ai piedi del monte Ortobene e soprattutto lì dove sorgeva la chiesa campestre del 1625.
Questo è un dettaglio davvero molto importante perché, anche se in pochi lo sanno, è proprio a quella chiesa campestre che una famosa e amata scrittrice italiana ha dedicato il suo ultimo romanzo; oggi, le sue spoglie sono conservate proprio nella Chiesa della Madonna della Solitudine.
La Chiesa della Madonna della Solitudine e il rapporto con la nota scrittrice sarda
Nuoro è legata indissolubilmente a Grazia Deledda, scrittrice sarda nata nel 1871 e vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Alla chiesa la scrittrice ha dedicato il suo ultimo romanzo omonimo, La chiesa della solitudine, pubblicato nel 1936 (anno della morte della scrittrice). Pieno di spunti autobiografici, il romanzo racconta in modo poetico e appassionato la storia di una donna, in procinto di salutare il mondo.

Su richiesta dei familiari della scrittrice, nel 1959 le spoglie di Grazia Deledda sono state trasferite dal cimitero monumentale del Verano di Roma proprio nella Chiesa della Madonna della Solitudine, dove ora sono conservate in un sarcofago di granito nero levigato. Proprio in concomitanza con il trasferimento delle spoglie si sono conclusi i lavori di rifacimento della chiesa. Originariamente, il progetto prevedeva la sostituzione dell’edificio seicentesco, con una nuova costruzione fedele all’impianto originale; la struttura della chiesa è basata su un’ unica aula conclusa da abside, ritmata da una serie di sei arcate per lato.
Proprio come descritto nel romanzo di Grazia Deledda, poi, vicino all’aula troviamo l’abitazione del custode. Quanto all’esterno della chiesa, invece, è realizzato in blocchi marmorei, con la facciata che si conclude con un campanile a vela. Una chiesa davvero bellissima e ricca di fascino, che ormai da decenni è diventata anche un luogo dove poter rendere omaggio alla grandissima scrittrice sarda.